"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 31 ottobre 2020

La Domenica con Gesù, TUTTI I SANTI / A

  ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Io, Giovanni…udii il numero di coloro che furono segnati con sigillo: centoquarantaquattromila…provenienti da ogni tribù…Dopo queste cose vidi…una moltitudine immensa…di ogni nazione, tribù e lingua…” Ap 7,2-4.9-14. 
“…Carissimi, noi fin d’ ora siamo figli di Dio…noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è…” 1 Gv 3,1-3 . 
“…Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli…Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi, per causa mia…Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”. Mt 5,1-12.

Sappiamo bene che le beatitudini non godono di grande popolarità. Infatti, i miti e i misericordiosi, di cui tratta il vangelo odierno, si trovano spesso tra i perdenti della vita.

-“Un volto di umanità trasfigurata”. I santi non sono persone perfette, fin dall’ inizio. Avevano dei difetti, contro i quali hanno dovuto lottare per tutta la vita. Alcuni, come Sant’ Agostino, sono ritornati a Dio dopo un percorso accidentato. La maggior parte di essi non ha compiuto cose stupefacenti. Infatti,molti sono quelli caratterizzati da semplicità e ordinarietà.

-“Un volto che ha i tratti del Cristo”. In ciascuno dei santi e delle sante ritroviamo lo steso profilo di Cristo. Essi hanno dovuto vivere “contro corrente”, rispetto alle idee e ai comportamenti degli uomini del loro tempo. Certamente, vivere le beatitudini non è una cosa spontanea: essere poveri di cuore in un mondo che glorifica il potere e l’ avere; essere miti in un mondo duro e violento; avere un cuore puro e uno sguardo limpido di fronte alla corruzione; fare pace, mentre altri dichiarano la guerra… I santi sono persone attive e appassionate del vangelo, sono stati uomini e donne coraggiose, che ci indicano il cammino della verità e della libertà.

- “Ma perché Gesù dichiara “beati” i poveri in spirito ?”. Perché sono liberi da tutto ciò che potrebbe ostacolare la loro libertà. Perché la gioia è il frutto della libertà. Ma di quale povertà parla Gesù ? Certamente, di quella che permette di credere, sperare e amare.

-Il povero è colui che dà credito a Dio. Quando due persone si fidano l’ una dell’ altra, vuol dire che si danno credito reciprocamente. Dare fiducia, vuol dire abbandonarsi nelle mani di qualcuno. In questo caso, vuol dire fidarsi di Dio.

-Il povero è colui che spera. Il ricco non può sperare, perché ha già tutto. Il povero, invece, è proiettato verso un avvenire, che spera migliore. La sua vita è una ricerca. Il povero è colui che accetta di essere “criticato” dalla parola di Dio.

-Il povero, infine, è colui che ama. Egli è disponibile a servire i fratelli. Egli ascolta le invocazioni dei suoi fratelli e apre le sue mani vuote, per tenderle verso chi ha bisogno: la sua povertà gli consente di ricevere e di donare quel poco che ha.

Le beatitudini non sono facili da accettare e da vivere. Gesù, che le ha proclamate, infatti, ha detto ai discepoli che essi erano nel mondo, ma non del mondo. Non appartenevano al mondo “del ciascuno per sé”, della violenza, della vendetta e del compromesso. Certo, avrebbero ricevuto, in risposta, la persecuzione e l’ insulto, ma questa era la strada della felicità.

Noi, quindi, festeggiamo, oggi, tutti coloro che hanno preso sul serio le beatitudini e che adesso sono pienamente felici. 

                                      Mons. Antonino Scarcione

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