"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 24 ottobre 2020

La Domenica con Gesù, XXX del Tempo Ordinario / A

  ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perchè voi siete stati forestieri i Egitto. Non maltrattate la vedova o l’ orfano. Se…lo maltrattate, quando invocherà da me l’ aiuto, io darò ascolto al su grido…le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani. Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo…non ti comporterai…da usuraio…Voi non dovete imporgli alcun interesse. Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai prima del tramonto del sole, perché è la sua sola coperta…” Es 22,20-26 . 
“Fratelli,…per mezzo vostro la parola del Signore risuona…dappertutto, tanto che non abbiamo bisogno di parlarne. Sono essi infatti a raccontare…come vi siete convertiti dagli idoli a Dio…” 1Ts 1,5c-10 . 
“…Maestro, nella legge, qual è il grande comandamento ? …Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente…Il secondo…è…Amerai il tuo prossimo come te stesso…” Mt 22,34-40.

“Maestro, qual è il grande comandamento ? Notiamo che questo è un interrogativo serio e legittimo, motivato dall’ esigenza di sintetizzare ben 613 precetti, presenti nella Torah (La Legge) e nei Profeti. 
La domanda è, però, inficiata in partenza dall’ intenzione malvagia del dottore della Legge, che “lo interrogò, per metterlo alla prova”. Gesù, pur accorgendosi della cattiveria dell’ interlocutore, risponde senza polemica: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. 
Citando esattamente il testo del Deuteronomio 6,4-9: “Shemà Israe’el” (= Ascolta Israele ). E’ proprio la famosa professione di fede, ripetuta, ben tre volte al giorno, dal credente ebreo: “ Al Dio che ci ama di un amore eterno (cfr. Ger 31,3 ), a lui che ci ama per primo ( cfr. 1 Gv 4,19) , si risponde con un amore libero e pieno di gratitudine “.

A questo punto, Gesù, però, aggiunge le parole del Libro del Levitico: “Amerai il tuo prossimo come te stesso” (cfr. Levitico 19,18 ). Gesù, quindi, puntualizza che l’ amore di Dio e del prossimo sono in stretta relazione tra loro. Infatti, se ogni uomo è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio, non è possibile amare Dio e, nello stesso tempo, disprezzare l’ uomo. 
Chi, infatti, non ama il fratello che vede, non può amare Dio che non vede. In poche parole, Gesù invita il suo interlocutore a fare chiarezza in sé stesso e a cambiare il suo modo di pensare e di agire.

Al termine del dialogo, Gesù afferma: “Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e Profeti”. 
Egli ribadisce, così, che l’ amore è il modo più semplice, per tradurre, nella nostra vita, l’amore che ha spinto Dio ad entrare in relazione con noi. 
Inoltre, il Signore chiarisce che ciò, di cui sta parlando, non è un sentimento spontaneo, che sgorga dal cuore. No, è, invece, l’ amore vero, quello Dio offre gratuitamente a noi, quello che non esige il contraccambio. E’ quell’ amore, che, come afferma Lucio D’Abbraccio, costituisce il pressante appello ad ogni cristiano: “Tutto quello che volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro…” (cfr. Matteo 7,12 ).

Noi, conseguentemente, facciamo tesoro di quello che diceva, già, San Giovanni Crisostomo, tanti secoli fa: “ Dio non ha bisogno di vasi d’ oro, ma di anime d’ oro” (=cioè, piene d’ amore di Dio ). 

                                            Mons. Antonino Scarcione

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