"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 7 novembre 2020

La Domenica con Gesù, XXXII del Tempo Ordinario / A

  ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“La sapienza è splendida e non sfiorisce…chi si alza al mattino per cercarla non si affaticherà, la troverà seduta alla sua porta…Poiché lei stessa va in cerca di quelli che sono degni di lei…” Sap 6,12-16 . 
“Non vogliamo, fratelli, lasciarvi nell’ ignoranza a proposito di coloro che sono morti…Se infatti crediamo che Gesù è morto e risorto, così anche Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti…” 1Ts 4,13-18 . 
“…Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’ olio; le sagge, invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’ olio in piccoli vasi…Lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezza notte si alzò un grido: Ecco lo sposo ! … Le stolte dissero alle sagge: dateci un po’ del vostro olio…Le sagge risposero: No, perché non venga a mancare a noi e a voi…Vegliate, dunque, perché non sapete né il giorno né l’ ora” Mt 25,1-13.

Vediamo subito, come afferma E. Ronchi, che nessuno dei protagonisti, in questa pagina del vangelo, fa una bella figura: lo sposo che ritarda troppo; le cinque stolte che non hanno provveduto ad un po’ di olio di scorta; le sagge che si rifiutano di aiutare le compagne; il padrone che chiude la porta di casa (cosa che in Palestina non si faceva, perché tutto il paese partecipasse alla festa di nozze). La narrazione, comunque, è bella anche letterariamente: il Regno di Dio è simile a dieci ragazze, che sfidano la notte, fornite soltanto di un po’ di luce, per andare incontro a qualcuno. Il Regno dei cieli (=cioè il mondo come Dio lo sogna) è simile a dieci piccole luci nella notte. A gente, coraggiosa, che osa sfidare il buio notturno e il ritardo del principe azzurro: uno sposo, un po’ d’ amore dalla vita, l’ ebrezza di un abbraccio, con la notte nello sfondo.

Ma subito cominciano i problemi. Si addormentano tutte, le stolte e le sagge. Perché la fatica del vivere ci porta a momenti di abbandono e sonnolenza e forse a desistere dagli obiettivi. In questo, la parabola ci conforta: verrà sempre una voce a risvegliarci. Quella di Dio. Essa verrà in piena notte, quando temi di non farcela più. Allora, come dice D. M. Turoldo, “non temere, perché sarà Lui ad attraversare l’ abisso”.

Il punto di svolta della narrazione è, certamente, l’ olio delle lampade che finisce. Mentre, l’ apice del racconto è quella voce nel buio: “Ecco lo sposo”. Un richiamo capace di risvegliare la vita.

Noi non siamo la forza della nostra volontà, non siamo la nostra capacità di resistere al sonno, non abbiamo tanta forza quanta ne ha quella Voce, che, certamente, verrà a ridestare la vita, a consolarci, dicendo che di me non è stanca. A noi serve un piccolo vaso d’ olio. Il vangelo non dice in che cosa consista quest’ olio misterioso. Forse è quel coraggio che ci porta, fuori, incontro agli altri: la voglia di varcare distanze, rompere solitudini, credere alla festa; perché dal momento, in cui mi mette in vita, Dio mi invita alle nozze con lui.

Il Regno è questo: credere che, in fondo ad ogni notte, ci attende un abbraccio.

                                                   Mons. Antonino Scarcione

Nessun commento: