"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

lunedì 8 dicembre 2014

Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

Testi:"...Hai forse mangiato dell' albero di cui ti avevo comandato di non mangiare? Rispose l'uomo: La donna...mi ha dato dell' albero e io ne ho mangiato...Dio disse al serpente...Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa..." Gen 3, 9-15.20 . " Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo...In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo..." Ef 1, 3-6.11-12 . "...Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te...Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù...Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell' altissimo ti coprirà con la sua ombra..." Lc 1. 26-38.

Il dogma dell' Immacolata mette in campo il concetto del "peccato originale". Partendo dalla Genesi e dall' inno paolino si potrebbe rappresentare il peccato originale come "il sospetto circa le vere intenzioni di Dio". Facciamo esperienza di un' inclinazione, di una ferita mai del tutto rimarginata nella mente, nel cuore, nell' approccio alla realtà, per cui nasce il sospetto che Dio non voglia la nostra felicità. "Il sospetto cioè che il comandamento (quello di non mangiare dell' albero), invece che il simbolo della solidarietà di Dio, sia il segno di un' oscura prevaricazione" (P.Sequeri). Il sospetto è su Dio, ma diventa anche sul prossimo, perchè percepito come pericolo e minaccia.

Contemplare Maria Immacolata è, invece, l' esperienza di una "sorpresa", come è una sorpresa il comportamento di Dio, che arriva nel giardino dell' eden totalmente ignaro di tutto ciò che è capitato nella mente dell' uomo. E, dopo, Dio non maledice nè l' uomo nè la donna, ma solo il serpente ! Cuce delle tuniche di pelle, per proteggere i due, che hanno scoperto il limite della loro condizione. Questo stile di Dio è espresso da Paolo nella "scelta irrevocabile" di Dio nei nostri confronti: benedetti, scelti, predestinati, eredi. Ma tutto questo è vero ? Sì, perchè lo contempliamo in Maria, creatura come noi, eppure segno di questo "sogno di Dio per tutti ". Pur tra i sospetti, i pericoli, il dolore: "nulla è impossibile a Dio".

- Piena di grazia. Questa definizione di Maria è forse la migliore descrizione dell' "Immacolata". L' incontro tra l' angelo e Maria è un' epifania(=manifestazione) della grazia: l' irruzione di Dio nella storia dell' uomo. Il ministero di Dio è sempre "di grazia e giustizia", dal paradiso terrestre in poi.

- Una festa non casuale. Perchè, ad ogni Avvento, noi siamo invitati a compiere questa "sosta festiva", celebrando l' Immacolata Concezione di Maria ? Appare evidente che non si tratti di una proposta casuale: la Chiesa vuole ridestare la nostra speranza, proponendoci questa icona di grazia, Maria. In effetti affiora immediatamente la grazia, la bontà immensa di Dio, che non cede al risentimento, nè coltiva rancore. Anzi Dio annunzia di non darsi per vinto, di non lasciare vincere le forze oscure del male. No, Dio porta un progetto di salvezza e di vita e, per realizzarlo, è disposto a mandare ed offrire il suo Figlio.

Quanto avviene non appartiene affatto alla logica del merito, ma alla grazia, che anticipa, previene l' adesione dell' uomo. Oggi Maria appare ai nostri occhi proprio come la "piena di grazia", colei che "ha trovato grazia presso Dio": a lei Dio si rivolge, per chiederle di partecipare, da protagonista, al suo disegno d' amore. Maria è libera di accettare o di rifiutare, perchè Dio rispetta sempre la nostra libertà.

L' annuncio dell' angelo è meraviglioso e, nello stesso tempo, oscuro: Maria diventerà madre del Messia. Ma come ? L' angelo chiede a Maria di fidarsi di Dio. Ed è quello che Maria fa: nella sua risposta c'è l' abbandono fiducioso, la disponibilità generosa, la certezza di essere in bune mani. Questa sosta festiva, quindi, ci pone davanti all' incontro con Dio. La prima esperienza è quella della "grazia", che si riversa su di noi, senza alcun merito da parte nostra. Ma la seconda esperienza è costituita da quel "sì", che Dio si attende da ciascuno di noi. E' proprio il credente che si mette nelle mani del suo Dio.

                                                                           Mons. Antonino Scarcione

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