Filippo Rausa
domenica 7 dicembre 2014
Un omaggio floreale del Vescovo nell'edicola di via Monte, lunedì 8 dicembre alle ore 10:00
La nostra città di Piazza Armerina sin dalla sua ri-fondazione 1163 è
sempre stata una città molto religiosa, una fede ancora viva più che mai.
Oggi sono ancora visibili innumerevoli simboli di questa “sacralizzazione”
del territorio, nei suoi antichi quartieri, nelle aree di nuova espansione e
nelle contrade che compongono il tessuto cittadino, anche se purtroppo la
mancata cura ed attenzione a dette edicole votive ne sta compromettendo la
perdita e il significato profondo.
Nel nobile quartiere Monte, lungo l’omonima via sul prospetto
laterale di palazzo Roccabianca, incastonata come un blasone nobiliare e posta
una lapide di pietra arenaria, finemente scolpita, una vera e propria
espressione di fede e arte popolare, di una religiosità radicata e diffusa,
lasciata a testimonianza di un evento conclamato dal popolo piazzese, quale
memoria storica rivolta ai posteri che nel corso dei secoli dal 1692 si sono
succeduti.
L’edicola di via Monte
ci parla dell’Immacolata Concezione di Maria, riportando testualmente le
seguenti parole:
"VIVA LA MADRE DI DIO, MARIA
CONCETTA, SENZA PECCATO ORIGINALE 1692".
Una edicola votiva a
tutti gli effetti sotto forma di lapide dal significato profondo e precursore di
un dogma della Santa chiesa proclamato ufficialmente l’8 dicembre 1854 da Papa
Pio IX, cioè ben 162 anni dopo che i piazzesi avevano affermato, scolpendolo sulla
pietra, che Maria è stata concepita dalla sua madre con il privilegio di non
portare con sé il peccato originale, che da Adamo ed Eva tutti portiamo con noi
al momento del concepimento.
Su questa lapide, giusto
l’alto valore simbolico, il Consiglio del Governo del quartiere ha pensato bene
di valorizzare la stessa, ripulendola e facendo realizzare da un fabbro, una
piccola copertura a mo’ di tempietto.
Nella giornata di
venerdì 5 dicembre c.a. per valorizzare la suddetta lapide è stata posta sopra
di essa una copertura in ferro, merlata, a mo’ di tempietto, realizzata da un
fabbro, la ditta Valentino D’Agata, con laboratorio in c/da Solazzo, che ha
donato il manufatto a memoria e gloria della Beata Vergine Maria Immacolata.
La lapide è stato oggetto di un’accurata pulizia da licheni
e dalle incurie del tempo, l’intervento è stato curato ed eseguito da Giuseppe
Parlascino, Antonio Amato, Totuccio Oliva, Osvaldo Scarcella e Filippo Rausa.
E' inutile sottolineare che
questo nostro intervento di recupero e restauro a costo quasi zero, per
valorizzare e riaffermare il significato di queste edicole, espressione del
popolo, dei quartieranti che ci hanno preceduto, veri e propri monumenti
innalzati per devozione, che purtroppo oggi si osservano solo dal lato estetico.
Lunedì 8 dicembre, festa di
Maria Immacolata, proprio davanti questa edicola il vescovo mons. Rosario
Gisana, renderà omaggio a Lei con l’atto di venerazione all’Immacolata,
accompagnato da un omaggio floreale, che verrà pure posto sulla sommità del
cantonale di Palazzo Trigona di Geraci del 1400 (via Monte angolo via Chiello),
ove è collocata all’interno di uno scudo araldico la Madonna con in braccio
Gesù bambino.
Questa cerimonia, che si ricordi (con
molta probabilità), è la prima volta che ha luogo in Città, con partenza alle
ore 10:00 dalla Basilica Cattedrale, il vescovo mons. Rosario Gisana in
processione accompagnato dal Sindaco, delle autorità civili, militari e
religiose, dal governo del quartiere Monte, dalla Banda Musicale percorrendo
via Monte, renderà omaggio con la posa di due corone floreali.
Al termine della cerimonia il corteo
ritornerà in Cattedrale risalendo per via Monte, per la solenne celebrazione
eucaristica delle 10:30
L’auspicio è che questa lodevole
iniziativa venga riproposta ogni anno per far si che essa diventi una consueto
appuntamento carico di partecipazione, un atto di fede e preghiera per contribuire a
tramandare la cultura, la sacralità delle tradizioni.
Filippo Rausa
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