Giovanni Battista (Leonardo Da Vinci) |
sabato 6 dicembre 2014
La Domenica con Gesù, II^ di Avvento / B
……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
Testi:
"Consolate, consolate il mio popolo- dice il Signore- Parlate al cuore di
Gerusalemme...Nel deserto preparate la via al Signore..." Is 40, 1-5. 9-11
. "...Davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni
come un solo giorno...Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli
spariranno in un grande boato... E la terra, con tutte le sue opere, sarà
distrutta..." II Pt 3, 8-14 . "...Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri...Viene dopo di me
colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci
dei suoi sandali...Egli vi battezzerà in Spirito Santo". Mc 1, 1-8.
-
Prepariamoci alla venuta del Signore. La II Domenica di Avvento richiama la
nostra attenzione all'attesa e, contemporaneamente, risponde alla domanda:
"Nell'attesa, cosa fare? ". Grazie ai sacri testi, possiamo,
infatti, "compilare un vademecum" per il tempo presente. Fin da
subito, gli "Oremus"(=Preghiamo) d' inizio e fine della celebrazione
ci invitano a concentrare la mente e il cuore su Dio: "Fa, che il nostro
impegno nel mondo non ci ostacoli nel cammino verso il tuo Figlio" e
"Insegnaci a valutare con sapienza i beni della terra, nella
continua ricerca dei beni del cielo". Ecco, quindi, il nostro impegno:
Alzare illo sguardo, per intravvedere "il Signore, che viene".
Sappiamo bene
che l' esistenza del credente si radica tra la passione per la "giustizia
possibile" nella storia e il "compimento" della profezia,
contenuta nel Salmo 84/85:
" Amore e
verità si incontreranno, giustizia e pace si baceranno". Proprio come dice
il teologo, H.U.Von Balthassar : "L'esistenza cristiana è come il
dito di Giovanni Battista, che indica continuamente il Messia, colui che era,
che è e che viene".
- L'arte
di preparare. Anche evidenziando soltanto i momenti, nei queli utilizziamo i
termini "preparazione e/o preparare", ci rendiamo conto di quanti
ambiti della vita comportino "tempi e pratiche". Ad es., la scuola
(studio, esami, tests...), la cucina, lo sport, la burocrazia, i viaggi, il
sonno, la festa, la liturgia...). Notiamo che l' arte di preparare
collega saldamente i due elementi: tempo e ritualità, infatti essa è sempre una
sintesi di azioni e di riti, che si svolgono nel tempo.
"Preparare"
è certamente un' articolazione del verbo "attendere". Persino le
celebri parole de "Il Piccolo Principe" sintetizzano tutto ciò:
"Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, io, alle
tre, comincerò ad essere felice. Col passare dell' ora, aumenta la mia
felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi;
scoprirò il prezzo della felicità ! Ma se tu vieni, non si sa quando, io non
saprò mai a che ora prepararmi il cuore...Ci vogliono i riti". "Che
cos' è un rito ?", disse il piccolo principe. "Anche questa è una
cosa da tempo dimenticata", disse la volpe."E' quello che fa un
giorno diverso dagli altri giorni, un' ora dalle altre".(Cap.XXI)
La qualità
della preparazione manifesta la qualità dell' attesa: "Dimmi come prepari
e ti dirò cosa-chi-come attendi" e viceversa. Questa "tensione"
è espressa molto bene da Ignazio di Loyola: "Agisci come se tutto dipendesse
da te, sapendo che, in realtà, tutto dipende da Dio".
- Pazienza
del tempo e tempo della pazienza. "Davanti al Signore un solo giorno è
come mille anni e mille anni come un solo giorno..." Quest' affermazione
della II Lettura ci offre la caratteristica dell' attesa e della preparazione
alla venuta del Signore, che possiamo sintetizzare nella virtù della pazienza.
Essa è una "virtù adulta",
che, invece di
volere "tutto e subito", conosce, accetta e vive la "
lentezza" e la "gradualità" della vita umana.
La fretta e il
rifiuto dei ritmi della vita, che, a volte, ci travolgono con accelerazioni e
lentezze, ci fanno pensare che il tempo sia "un tempo perso", del
quale bisogna andare in cerca. L' attesa del giorno del Signore ci pone di
fronte alla verità del tempo, che è l' esperienza della libertà e dell'
alterità dell' altro. Invece, quando "il tempo è di Dio", esso non è
mai perduto, ma sempre "salvato e salvaguardato", perchè possa
essere, per noi, passione, pazienza, preghiera e santità.
- Appello
alla conversione. Siamo invitati a prendere sul serio il messaggio del
Battista:" Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi
sentieri". Colui che è venuto nella carne è in grado di trasfigurare la
nostra vita e la storia dell' umanità. Lasciamoci scuotere, quindi, da questa
voce, essa ci strappa ai nostri ritmi abituali, ci "obbliga" a
scrollarci di dosso il torpore e a renderci disponibili al nuovo. L' Avvento è
il tempo, in cui noi siamo messi di fronte al progetto di Dio, alla sua
proposta di felicità, che può dare senso al nostro cammino. Troviamo
il tempo indispensabile, perchè lui, Gesù, parli al nostro cuore. Non è nella
fretta e nel frastuono che potremo comprendere la sua parola. Avvento significa
trovare uno spazio per l' attesa e per l' ascolto.
Mons.
Antonino Scarcione
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