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sabato 2 luglio 2016
La Domenica con Gesù, XIV del Tempo Ordinario
……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
Testi:”Rallegratevi con Gerusalemme…Ecco, io faccio scorrere verso di essa, come un fiume, la pace…Voi sarete allattati e portati in braccio e sulle ginocchia sarete accarezzati…Come una madre consola il figlio…” Is 66,10-15c .
“Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo…” Gal 6,14-18 .
“…Il Signore designò altri 72 e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo…Vi mando come agnelli in mezzo a lupi…In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa…Ma quando…Non vi accoglieranno…Dite: Anche la polvere della vostra città…noi la scuotiamo contro di voi…Anche Sodoma sarà trattata meno duramente…” Lc 10,1-12.17-20.
Questa pagina costituisce una caratteristica tipica del vangelo di Luca. Vediamo che con l’ invio dei Dodici ha inizio la missione in Israele, mentre, con l’ invio dei Settantadue, la missione prende una connotazione universale.
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-“La messe è abbondante”. Nel linguaggio biblico, la messe indica l’ intervento escatologico di Dio (il giudizio finale). Certamente, qui, la messe indica il vasto campo dell’ evangelizzazione. Qui, emergono due dati: il primo è la sproporzione tra il lavoro necessario, per raccogliere il frumento e il numero dei braccianti, nettamente insufficiente. Gesù indica, però, anche l’ unica possibilità, per risolvere questo divario: la preghiera. Gesù, pertanto, vuole rendere i suoi inviati consapevoli di non essere mai sufficienti per la messe. Essi, al contrario, devono, con fiducia, rivolgersi al Signore, affinchè mandi operai nella messe.
-E’ vicino a voi il regno di Dio”. Il regno di Dio e la sua instaurazione sono il denominatore comune della missione di Gesù, che si prolunga in quella della Chiesa. I discepoli sono mandati come agnelli in mezzo ai lupi. Quest’ immagine serve ad avvisare gli inviati, circa la dura opposizione, che avrebbero incontrato; ma, nonostante questo, essi dovranno rinunciare all’ uso della violenza e presentarsi, come Gesù, l’ agnello mansueto. Il saluto dei missionari sia quello tipico d’ Israele: “ salom”. I missionari porteranno la pace, che scaturisce dall’ incontro con Gesù, vivo, dopo la sua risurrezione. Osserviamo che l’ istruzione ai missionari si conclude con due caratteristiche: guarire i malati e predicare il regno.
-“Sodoma sarà trattata meno duramente”. Nell’ invio dei Settantadue, Gesù mantiene un sano realismo: sa bene che l’ opposizione al messaggio è sempre in agguato. Come comportarsi, in questo caso ? Gesù stesso suggerisce di “scuotere” la polvere, che si attacca ai piedi. Il gesto dev’ essere compiuto all’ interno della città, perché tutti possano rendersi conto della gravità del rifiuto. I missionari devono, però, ribadire le parole di Gesù: “E’ vicino a voi il regno di Dio”. Dunque, l’ eventuale rifiuto da parte dei destinatari produce condanna, come per Sodoma, città simbolo del peccato e dell’ inospitalità, che fu distrutta dal fuoco.
-“Camminare sopra serpenti e scorpioni”. Dal testo non si comprende, se i Settantadue abbiano, effettivamente, trovato un rifiuto; infatti, il brano nota soltanto che essi sono tornati “pieni di gioia” ed hanno potuto compiere, con successo, degli esorcismi. Inoltre, i loro nomi sono stati scritti nel cielo. In fine, Gesù rivela ai missionari un potere particolare, descritto con l’ immagine del camminare sopra serpenti e scorpioni, senza subire danno. Ricordiamo che anche Paolo, morso da una vipera, a Malta, rimane illeso.
Mons. Antonino Scarcione
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