"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 26 marzo 2023

La Domenica con Gesù, V di Quaresima/A

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale


«Lazzaro, vieni fuori!»
Ogni anima vive, ma chi crede in Gesù ha la vita che lui è venuto a portare. Sicuramente noi non moriamo, non scompariamo: questa è la grande pace.

Il racconto della risurrezione di Lazzaro è una delle “storie di segni” che racconta san Giovanni. Si tratta qui di presentare Gesù, vincitore della morte. Il racconto culmina nella frase di Gesù su se stesso: “Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me non morrà in eterno” (vv. 25-26).
Che Dio abbia il potere di vincere la morte, è già la convinzione dei racconti tardivi dell’Antico Testamento. 
La visione che ha Ezechiele della risurrezione delle ossa secche - immagine del ristabilimento di Israele dopo la catastrofe dell’esilio babilonese - presuppone questa fede (Ez 37,1-14). 
Nella sua “Apocalisse”, Isaia si aspetta che Dio sopprima la morte per sempre, che asciughi le lacrime su tutti i volti (Is 25,8). 
E, per concludere, il libro di Daniele prevede che i morti si risveglino - alcuni per la vita eterna, altri per l’orrore eterno (Dn 12,2). 
Ma il nostro Vangelo va oltre questa speranza futura, perché vede già date in Gesù “la risurrezione e la vita” che sono così attuali. 
Colui che crede in Gesù ha già una parte di questi doni della fine dei tempi. Egli possiede una “vita senza fine” che la morte fisica non può distruggere. 
In Gesù, rivelazione di Dio, la salvezza è presente, e colui che è associato a lui non può più essere consegnato alle potenze della morte.

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