Il Palio dei Normanni che già negli ultimi anni tirava a campare, per via dell'assottigliarsi delle somme in bilancio, è morto definitivamente, a sentenziarne il decesso lunedì sera i rappresentanti dei Quartieri presenti nell'Aula Consiliare, dopo l'approvazione finale di ciò che dovrebbe essere il nuovo regolamento del Palio dei Normanni.
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Un regolamento partito male e finito peggio. Il Consiglio Comunale decreta la parola fine al Palio dei Normanni, l’approvazione con modifiche dell’ultim’ora di diversi articoli nei capitoli del regolamento sono bastati per snaturarne l’essenza stessa di un ottimo regolamento già in vigore come Linee Guida, dal 2005, (elaborato in quell’anno dallo scrivente, approvato dalla commissione tecnica e deliberato dalla Giunta Municipale Prestifilippo), è stato stravolto per colpire i Comitati di Quartiere.
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Mai si era vista tanta acredine nei confronti dei quartieri e dei suoi rappresentanti, l’ego perverso e personale di alcuni consiglieri è prevalso sul bene comune di una manifestazione che ne è uscita straziata, un'Aula distratta, non appassionata alla lettura dei tanti articoli è stata monopolizzata da pochi “dotti”, il risultato, dopo ben tre sedute l’approvazione di un regolamento non funzionale al Palio, e che anzi ne decreta una scollatura tra gli attori in campo, i Quartieri, volutamente relegati ai margini, da chi oggi esercita un potere, lontano dall’interesse della città, per chissà quale rivalsa.
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Un lavoro scientifico architettato da chi a parole parla di equità tra gli attori in campo e poi decapita guarda caso i Quartieri, colpendo al cuore gli uomini che da protagonisti dall'anno 2000 si sono sobbarcati l'onere e l'onore di organizzare, rimodulare un Palio dei Normanni, nello specifico la Quintana, determinando tante innovazioni, una fra tutte le “selezioni libere”, a cui mai nessuno nelle circa 50 edizioni precedenti, “per timore”, aveva voluto mettere mano, elevandone la qualità e lo spettacolo. .
Con un colpo di spugna sono stati cancellati decenni di passionale lavoro, svolto sempre in maniera gratuita nell’interesse della manifestazione, si è voluto colpire volutamente chi del Palio ne ha fatto uno stile di vita, portandone sempre avanti le prerogative di una città dove la sana competizione e rivalità tra i quartieri si vive tutto l’anno e le iniziative che i quartieri svolgono ne sono la testimonianza.
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I cortei dei quartieri già falcidiati negli ultimi anni, hanno perso pure dal loro corteo i cavalieri giostranti, infatti da quest’anno, stando così le cose, nessun cavaliere a cavallo partirà dalla piazza del rispettivo quartiere, per un pseudo fatto di ordine pubblico, di sicurezza e di un sacco di balle create ad arte da alcuni consiglieri, che inizialmente avevano proposto la cancellazione in toto delle partenze dei cortei dei quartieri dalle rispettive piazze di appartenenza.
In Consiglio Comunale abbiamo assistito a una farsa pirandelliana, ancora aleggiano in aula le parole di un consigliere che chiedeva, "ma giorno 12 i cavalli ci sono?"; un'altro "io non ne capisco niente, quello che mi dicono voto"; altri ancora indifferenti, altri annoiati, lasciando spazio ai “dotti” che hanno manovrato a piacere l'Aula, pur coscienti del grave solco segnato alla manifestazione.
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Un colpo basso, uno sgarro ai Quartieri che resterà negli annali della città; venderemo cara la pelle, questa la parola d'ordine in seno ai consigli direttivi dei quartieri, ci opporremo in tutte le sedi possibili ed immaginabili, in quanto parte lesa da atteggiamenti persecutori, e questo fantomatico regolamento ne è la dimostrazione, poichè viola quella equità decantata "dall'illuminato" capogruppo del PD.
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Il nostro attivismo forse preoccupa e non poco qualche flaccido politico piazzese a tal punto da aver tirato fuori "il morso" che solitamente si usa per imbrigliare i cavalli, ci viene da pensare che se potessero impedirci di fare e parlare, lo avrebbero già fatto, perché chi produce attività, eventi e soggetto a critica da parte di chi non fa nulla e si angustia per questo, sentendosi marginale.
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Ma i piazzesi non sono stupidi, i quartieranti tutti saranno informati su ciò che è successo, che va contro ogni logica, non esiste un Palio in Italia dove il tessuto urbano che esso sia chiamato contrada, rione, sestriere, borgo, quartiere non sia coinvolto con una e mille iniziative, che non sia percorso in lungo e in largo dalle comparse con cavalli, asini e buoi al seguito.
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Una cosa è certa, a Piazza non dobbiamo aspettare la profezia dei MAIA sulla fine del mondo il prossimo 21 dicembre, perché come da antico detto “se il primo nemicu di Piazza e il piazzese” questo modo di fare politica passerà alla storia per avere posto la parola FINE anche al Palio dei Normanni, con abbondante anticipo.
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Sappiano i “dotti” che sarà dura scalzare i rappresentanti dei quartieri dal Palio dei Normanni, tranne che prima della manifestazione, approvino un regolamento che preveda di assoldare un sicario per farli fuori da questa terra, in anticipo.
Filippo Rausa
1 commento:
che guai questa politica piazzese... buona visione
http://www.youtube.com/watch?v=4LZ7JJVK-Sc
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