"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 2 giugno 2012

La Domenica con Gesù, Santissima Trinità

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

I Lettura. "...Vi fu mai cosa grande come questa...Che cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco..." Dt 4,32-34.39-40

II Lettura. "...Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio..." Rm 8, 14-17

Vangelo. " Andate e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo..." Mt 28, 16-20

Il termine "Trinità" fu coniato da Tertulliano (160-220 d.C.) ed indica un unico Dio in tre persone uguali e distinte, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. I testi biblico-liturgici pongono in un corretto rapporto la fede professata, celebrata e vissuta. Le tre letture sottolineano la professione della vera fede nel Dio unico, ma soprattutto narrano che Dio è presente nella storia e fa udire la sua voce nell' intimo del credente, nella Chiesa e nella storia sino alla fine dei tempi.

L' orazione evoca il rapporto Dio-uomo e l' azione interiore dello Spirito Santo. Il prefazio, infine, privilegia la dimensione del credere-adorare il mistero di Dio.

Nell' omelia, conseguentemente, appare opportuno evitare toni da lezione, tesa a spiegare " che cosa sia la Trinità", per proporre, invece, "che cosa operi la Trinità per noi".


Trinità di Rublev
 - Dio è presente nella storia del suo popolo. Israele è cosciente della sua storia e della propria relazione con Dio. Questa consapevolezza è ben rappresentata nel Deuteronomio. Dio, quindi, ha parlato a un popolo, che poi si è scelto, come sua "proprietà", tra tutte le nazioni. Notiamo che anche Gesù, risorto, conferma, nel vangelo, di essere presente per sempre in mezzo ai suoi discepoli, sino alla fine del mondo.

Il Dio della Bibbia non è, quindi, un Dio asettico o distaccato, come quello dei filosofi, nè un generico essere superiore, nè una divinità, presente nella natura, come una sorta di madre-terra, che tutto contiene, nè una forza che agisce in noi e genera benessere e pace. Queste visioni distorte di Dio sono idee diffuse nella mentalità contemporanea, anche in persone, che si dicono cristiane.

- Una relazione interpersonale: entrare nella comunione della Trinità. La storia di Dio con il suo popolo tende a costruire una relazione interpersonale, così profonda, che consente a ciascun fedele di entrare nella comunione della Trinità. Nel Battesimo siamo resi figli, riceviamo lo Spirito Santo, che ci guida e ci fa sentire che Dio è Padre, siamo uniti intimamente a Cristo nelle sofferenze, ma anche nella sua gloria.

Il nostro Dio è comunione nella relazione di amore, al suo interno, tra le persone divine della Trinità. Ecco che cos' è la fede e che cosa significa credere: professare che Dio è amore nella comunione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

- Le esigenze della comunione con Dio. Come in ogni relazione interpersonale, anche nella comunione tra Dio e l'uomo occorre salvaguardare le esigenze che rendono questa relazione salda e autentica. Le condizioni dell' amicizia umana (sincerità, fedeltà, dono di sè) sono da coltivare anche nell' amicizia con Dio.

La prima esigenza è, senz' altro, quella di ascoltare e obbedire, perchè è Dio che compie il primo passo, che chiama all' amicizia; a questo invito l'uomo risponde, accogliendo la chiamata e osservando la parola di Dio.

Da questo atteggiamento deriva la seconda esigenza: professare la fede e adorare. La terza esigenza consiste nella vita del cristiano, che crede e sta in comunione con Dio.

                                     Mons. Antonio Scarcione

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