"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 24 giugno 2012

La Domenica con Gesù, Natività di San Giovanni Battista

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

I Lettura. "...Il Signore dal seno materno mi ha chiamato...Ha reso la mia bocca come spada affilata..." Is 49, 1-6
II Lettura. "...Io non sono quello che voi pensate !... Viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali..." At 13, 22-26
Vangelo. "...Domandarono con cenni a suo padre...egli scrisse "Giovanni è il suo nome"... Lc 1, 57-66. 80


Il testo evangelico ruota attorno a Zaccaria, Elisabetta e al figlio Giovanni. Elisabetta e Zaccaria sono due anziani dalla spiritualità, nutrita dall' ascolto della parola di Dio e dall'irreprensibile osservanza della legge.
 Mentre Elisabetta interpreta la nascita del figlio come manifestazione della misericordia di Dio in lei; Zaccaria, invece, inizialmente incredulo, ora mostra di aver superato l' incredulità.
 Entrambi sono concordi nel dare al bambino il nome "Giovanni", che significa: " Dio fa grazia". Il bambino porterà, quindi, il nome proposto dal Signore e rifletterà la storia di un progetto più grande.
 Nella disputa sul nome non è in gioco solo una piccola bega familiare, ma si confrontano due modi di vedere la vita: quello di chi si limita a registrare i fatti che accadono e quello, invece, di chi ha scoperto che la vita e la storia degli uomini sono guidate e orientate da Dio.
 Il clima di fede, che avvolge la casa di Zaccaria e di Elisabetta, si manifesta anche nell' osservanza della pratica della circoncisione, segno che il nuovo nato entra nell' alleanza di Dio e partecipa delle benedizioni, di cui il popolo di Abramo è depositario.
 Appena Zaccaria recupera l'uso della parola, loda Dio, fondendo insieme due aspetti: la lode al Dio di Israele e la profezia sulla vocazione speciale riservata al bambino.
 " Che sarà mai di questo bambino? ", si chiede la gente. La vita di quel bambino è ancora tutta da "inventare" ; quello  che si sa è che Dio si aspetta cose grandi da lui, ma che cosa, è ancora ignoto. Serve certamente una lunga preparazione, prima che possa presentarsi a Israele, come il rude e affascinante profeta del deserto.
 Del Battista sappiamo solo che anche lui ha avuto bisogno di rafforzamento interiore, prima di parlare a nome di Dio; soprattutto di una lunga "familiarità" col deserto, che tanta parte avrà nella sua predicazione.
 " Diceva Giovanni sulla sua missione: Io non sono quello che voi pensate ! Ma ecco, viene dopo di me uno...: Così,  Luca sintetizza la vita e la predicazione del Battista. Del resto, la definizione più classica, con cui è conosciuto, è quella di "precursore". Una corsa, che non mira al premio del primo posto, ma soltanto di giungere alla meta, per dire: " Non io,ma viene dopo di me uno ". Giovanni indica il Messia; egli è uno dei personaggi più popolari della Chiesa e merita anche oggi una grande attenzione: è stato certamente grande per il rigore morale, che lo ha caratterizzato, ma, in primo luogo, per la sua vocazione ad indicare la presenza di Gesù.
Giovanni Battista bettezza Gesù
 Chi è stato Gesù per il Battista? Con il quarto vangelo, si può dire che Giovanni Battista ha guardato Gesù come il supremo e definitivo rivelatore di Dio. Proprio per questo, di fronte a lui ha provato gioia, la gioia dell' amico dello sposo.
 La gioia è anche quella di chi aspetta una visita importante e vi si prepara con trepidazione. Per questo la Chiesa trova ancora oggi nel Battista un' immagine efficace di quello che è il suo compito e di quello che essa stessa è e dev' essere.
 A proposito del Battista, Gesù affermerà: " Fra i nati di donna non vi è alcuno più grande di Giovanni. Non è facile trovare un criterio, per valutare la grandezza di una persona. Oggi, una persona è considerata grande, quando ha tanti soldi in tasca, una posizione sociale di prestigio, quando detiene il potere politico, economico, quando è intraprendente e intelligente.
 Ma per nessuno di questi motivi Gesù ha definito grande Giovanni Battista, egli è stato, semplicemente, " Voce, che grida nel deserto: Preparate la via del Signore..."
 Il Battista è stato grande, perché ha messo la sua vita a servizio di Dio. Infatti, ciò che rende grandi davanti a Dio, è vivere per lui, riprodurre nella propria vita la sua fisionomia, portare nel nostro ambiente la gioia, che viene da lui, unico vero amico, che non delude mai.

Mons. Antonio Scarcione

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