"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 25 novembre 2012

La domenica con Gesù, XXXIV del T. O. - Gesù Cristo, Re dell' Universo

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

I Lettura. "Guardando nella visione notturna, ecco venire...uno simile a un figlio d' uomo...Gli furono dati potere, gloria e regno...un potere eterno che non finirà mai..." Dn 7, 13-14
II Lettura.  "Gesù Cristo...colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il sangue...Io sono l'Alfa e l' Omega...l' Onnipotente ! ". Ap 1, 5-8
Vangelo.   "... Pilato disse a Gesù: Sei tu il re dei Giudei ?...Rispose Gesù : Il mio regno non è di questo mondo..." Gv 18, 33b-37

 La Solennità di Cristo, Re dell' Universo, collocata alla conclusione dell' Anno Liturgico, ci fa meditare sul senso della storia, alla luce del vangelo. La nostra breve disamina del sacro testo, tra l'altro, fa tesoro di alcune riflessioni di Bartolomeo Sorge. L' annunzio del Regno di Dio non ci spinge ad evadere dal mondo, ma, al contrario, ci sollecita ad impegnarci, per rinnovarlo.
 Le interpretazioni sbagliate, circa il Regno, sono almeno due:la prima è quella "politica" , la seconda è quella "spiritiualistica". Esse , però, ci aiutano a comprendere meglio che cosa sia, realmente, il Regno di Dio.
 - La prima circolava già ai tempi di Gesù. Infatti, il Regno di Dio, nel mondo giudaico, era concepito come un potere politico. Gesù stesso smentisce, chiaramente, questa interpretazione, in vari momenti della sua vita pubblica; ad es., dopo la moltiplicazione dei pani (quando volevano proclamarlo re) ;nella risposta alla madre dei figli di Zebedeo ( quando essa chiede che i figli seggano uno a destra e l' altro a sinistra) ; nella risposta netta data da Gesù a Pilato ( il mio regno non è di questo mondo). Pur tuttavia, l' interpretazione "politica" del Regno, in tempi recenti, riaffiora, in forma di integrismo (= chi pensa di servirsi del potere, per imporre valori e concezioni del bene e del male).
 Questa interpretazione è ormai "superata", sia sul piano storico (per il processo di secolarizzazione), sia su quello teologico ( la Chiesa, come afferma la "Gaudium et spes", non pone la sua speranza nei privilegi offertile dalle autorità civili ).
 - La seconda. Alcuni, di fronte alla pretesa della cultura dominante, di poter fare a meno di Dio, ritengono che la strada unica da seguire, sia quella di "evadere" dal mondo, per pensare alla propria salvezza, abbandonando gli uomini al proprio destino. Osserviamo che, anche questo atteggiamento, è contrario al vangelo. Infatti, sappiamo bene che Dio ha tanto amato il mondo, da dare il suo Figlio unigenito; e Cristo è venuto, perchè il mondo si salvi per mezzo di Lui.
 A tal proposito, "Paolo VI avverte che, come il Verbo si è incarnato, cosi' è necessario che anche noi condividiamo la sorte dei fratelli, a cui portiamo il vangelo" .
 - Il vero significato di Regno. Il Regno di Dio nella storia è come il lievito nella farina. Esso, quindi, non è nè terreno, nè celeste. Non coincide, nemmeno, nè con il potere, nè con il benessere economico, nè col progresso scientifico e tecnologico. Esso, invece, viene e si inserisce nella vita, senza fare rumore e senza attirare l' attenzione. Si attua nella storia degli uomini, attraverso il quotidiano confronto tra il bene e il male.
 E' come un campo, dove il buon grano cresce accanto alla zizzania; fermenta la storia, come fa il lievito nella pasta. Dunque, i costruttori del Regno non sono i ricchi e i potenti di turno, ma i poveri, i piccoli e i deboli, affinchè appaia che chi costruisce il Regno è Dio ( anche se ha "bisogno" dei nostri "si'" ). Esso non si identifica neppure con la Chiesa. Anzi la Chiesa è a servizio del Regno: ne trasmette l' annunzio con la Parola e i sacramenti. In una parola, il Regno di Dio è già in mezzo a noi, anche se non è ancora compiuto.
 Il suo primo stadio si realizza, misteriosamente, "qui ed ora", nella storia umana, dando energie nuove per la giustizia e la pace. Il secondo stadio del Regno si realizzerà, invece, alla fine dei tempi, "quando Cristo consegnerà il Regno al Padre, dopo di aver ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e potenza, perchè Dio sia tutto in tutti" (I Cor 15, 24-28).
 Conseguentemente, "il Regno di Dio non è una dottrina, è, innanzitutto, una persona: Gesù di Nazareth" (Redemptoris missio, 18). Giovanni Paolo II, saggiamente, quindi, esorta a non farsi condizionare dagli elementi negativi, pur presenti nel mondo, ma insiste, affinchè "siano valorizzati e approfonditi i progressi della scienza, della tecnica e della medicina(a servizio della vita umana), la responsabilità per la salvaguardia dell' ambiente, gli sforzi per la pace e la giustizia, la riconciliazione e solidarietà tra i popoli" ( Tertio Millennio adveniente, 46).
                                                                                                                                                                    Mons. Antonio Scarcione

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