Oggi, per la terza volta, entriamo con Gesù nella casa di un fariseo, per ascoltare un importante insegnamento del Signore. Vediamo che Luca utilizza il termine "parabola", forse, per segnalare al lettore la necessità di "scavare" nelle parole di Gesù, evitando di "ridurle" ad una semplice questione di "galateo". Infatti, in due brevi scene Gesù presenta due esempi: uno negativo e l'altro positivo. Nel primo, un invitato, giunto con i primi, occupa un posto di riguardo. Quando giungono altri più ragguardevoli, il padrone di casa è costretto a chiedergli di cedere il posto. Il risultato è la vergogna. Il secondo ospite viene intanto qualificato come "philos" (= amico) e il suo movimento, dagli ultimi ai primi posti, viene colmato di onore. Gesù, certamente, non intende dare una lezione di diplomazia. Ci chiede, invece, di vivere nella verità, con un appello alla responsabilità, all' auto-valutazione, alla conoscenza di sè e del proprio posto nella vita.
domenica 1 settembre 2013
La Domenica con Gesù, XXII del Tempo Ordinario/C
……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
Testi:
" Figlio, compi le tue opere con mitezza...Quanto più sei grande, tanto più
fatti umile e troverai grazia presso il Signore..." Sir 3, 17-20. 28-29 .
Fratelli... voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio
vivente, alla Gerusalemme celeste..." Eb 12, 18-19. 22-24 .
""...Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo
posto...e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: cedigli il
posto..." Lc 14, 1.7-14.
Oggi, per la terza volta, entriamo con Gesù nella casa di un fariseo, per ascoltare un importante insegnamento del Signore. Vediamo che Luca utilizza il termine "parabola", forse, per segnalare al lettore la necessità di "scavare" nelle parole di Gesù, evitando di "ridurle" ad una semplice questione di "galateo". Infatti, in due brevi scene Gesù presenta due esempi: uno negativo e l'altro positivo. Nel primo, un invitato, giunto con i primi, occupa un posto di riguardo. Quando giungono altri più ragguardevoli, il padrone di casa è costretto a chiedergli di cedere il posto. Il risultato è la vergogna. Il secondo ospite viene intanto qualificato come "philos" (= amico) e il suo movimento, dagli ultimi ai primi posti, viene colmato di onore. Gesù, certamente, non intende dare una lezione di diplomazia. Ci chiede, invece, di vivere nella verità, con un appello alla responsabilità, all' auto-valutazione, alla conoscenza di sè e del proprio posto nella vita.
"La
gloria", ottenuta dal secondo invitato, segnala che Dio non vuole l'
umiliazione dell' uomo, ma la sua realizzazione, purchè essa non avvenga a
spese degli altri e si compia mediante la strada dell'
"abbassamento" e del servizio. L' uso del termine "philos"
suggerisce, inoltre, che soltanto chi, come "amico" di Gesù,
compirà le sue stesse scelte, percorrerà un cammino di gloria autentica.
Il Messia, al quale si riferisce Luca, è colui che ha scelto per
sè l'ultimo posto, che progressivamente lo ha condotto alla crocifissione tra
due malfattori.
Il
verso 11 conclude la prima parte, con un detto proverbiale
- "Perchè chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà
esaltato" - ben radicato nella tradizione ebraica.
- Ma
cosa vuol dire "umiliarsi", "farsi piccolo" ? Gesù stesso
sviluppa questo pensiero nella seconda parte; dove si rivolge a colui che
lo aveva invitato, chiedendogli di "rivedere" i suoi criteri di
ospitalità. Ad esempio, l'invito è da rivolgersi a persone
"marginali", come i poveri e i disabili ! Queste parole di Gesù
sono talmente estranee alla "logica umana", da risultare
assurde. Infatti, per noi è "normale" invitare le persone che amiamo,
quelle che sono più vicine a noi. A questo punto, il verso 12, anche se
indirettamente, ci fa notare che è facile amare coloro che ci amano.
Invece, i figli del Regno, sottolinea il sacro autore, sono chiamati a seguire
una logica diversa, la logica del Padre, caratterizzata dalla gratuità dell'
amore. Perchè la ricerca del contraccambio uccide l'amore
!
Ancora
una volta, Luca ci invita a seguire Gesù, che rivolge le proprie cure a:
poveri, storpi, zoppi e ciechi, realizzando, così, la profezia di Isaia (16,
1-2) . Un' annotazione: Gesù, nell' elenco degli invitati include tre
categorie di persone (zoppi, storpi e ciechi ), che erano esclusi dal
culto, perché considerati " maledetti" da Dio. In modo sottile,
quindi, Luca sfida l' idea stessa di Dio, allora presente nella cultura: chi è
da Lui maledetto, secondo la Legge, è in realtà "benedetto" dal Padre
e viene accolto come figlio al banchetto del Regno. Nell' ottica di Dio,
nessuno è escluso. In questo modo, Luca offre un antidoto ad ogni
campanilismo, xenofobia e grettezza intellettuale, elementi che minano le
comunità di ogni tempo.
La
beatitudine finale completa il sovvertimento di prospettive: "Sarai beato,
perchè non hanno da ricambiarti. Riceverai, infatti, la tua ricompensa alla
risurrezione dei giusti" . Gesù considera la legge della
reciprocità non conciliabile con la logica del Regno: sei beato, perchè non hanno
da ricambiarti. Invitando gli ultimi si abbraccia la logica del Padre, per
vivere nella libertà del Regno. Che cosa implica, quindi, per Luca,
"umiliarsi" e "farsi piccolo ? Implica,
certamente, seguire il Cristo in un percorso di totale condivisione,
ponendosi, come Lui, dalla parte degli ultimi e degli umiliati di ogni
società.
Ritroviamo
il medesimo messaggio nel brano della Lettera agli Ebrei.
Mons. Antonino Scarcione
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