"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 1 settembre 2013

La Domenica con Gesù, XXII del Tempo Ordinario/C

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: " Figlio, compi le tue opere con mitezza...Quanto più sei grande, tanto più fatti umile e troverai grazia presso il Signore..." Sir 3, 17-20. 28-29 . Fratelli... voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste..." Eb 12, 18-19. 22-24 . ""...Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto...e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: cedigli il posto..." Lc 14, 1.7-14.

 

Oggi, per la terza volta, entriamo con Gesù nella casa di un fariseo, per ascoltare un importante insegnamento del Signore. Vediamo che Luca utilizza il termine "parabola", forse, per segnalare al lettore la necessità di "scavare" nelle parole di Gesù, evitando di "ridurle" ad una semplice questione di "galateo". Infatti, in due brevi scene Gesù presenta due esempi: uno negativo e l'altro positivo. Nel primo, un invitato, giunto con i primi, occupa un posto di riguardo. Quando giungono altri più ragguardevoli, il padrone di casa è costretto a chiedergli di cedere il posto. Il risultato è la vergogna. Il secondo ospite viene intanto qualificato come "philos" (= amico) e il suo movimento, dagli ultimi ai primi posti, viene colmato di onore. Gesù, certamente, non intende dare una lezione di diplomazia. Ci chiede, invece, di vivere nella verità, con un appello alla responsabilità, all' auto-valutazione, alla conoscenza di sè e del proprio posto nella vita.

 "La gloria", ottenuta dal secondo invitato, segnala che Dio non vuole l' umiliazione dell' uomo, ma la sua realizzazione, purchè essa non avvenga a spese degli altri e si compia mediante la strada dell' "abbassamento" e del servizio. L' uso del termine "philos" suggerisce, inoltre, che soltanto chi, come "amico" di Gesù, compirà le sue stesse scelte, percorrerà un cammino di gloria autentica. Il Messia, al quale si riferisce Luca, è colui che ha scelto per sè l'ultimo posto, che progressivamente lo ha condotto alla crocifissione tra due malfattori.

 Il verso 11 conclude la prima parte, con un detto proverbiale - "Perchè chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato" - ben radicato nella tradizione ebraica.

 - Ma cosa vuol dire "umiliarsi", "farsi piccolo" ? Gesù stesso sviluppa questo pensiero nella seconda parte; dove si rivolge a colui che lo aveva invitato, chiedendogli di "rivedere" i suoi criteri di ospitalità. Ad esempio, l'invito è da rivolgersi a persone "marginali", come i poveri e i disabili ! Queste parole di Gesù sono talmente estranee alla "logica umana", da risultare assurde. Infatti, per noi è "normale" invitare le persone che amiamo, quelle che sono più vicine a noi. A questo punto, il verso 12, anche se indirettamente, ci fa notare che è facile amare  coloro che ci amano. Invece, i figli del Regno, sottolinea il sacro autore, sono chiamati a seguire una logica diversa, la logica del Padre, caratterizzata dalla gratuità dell' amore. Perchè la ricerca del contraccambio uccide l'amore !     

 Ancora una volta, Luca ci invita a seguire Gesù, che rivolge le proprie cure a: poveri, storpi, zoppi e ciechi, realizzando, così, la profezia di Isaia (16, 1-2) . Un' annotazione: Gesù, nell' elenco degli invitati include tre  categorie di persone (zoppi, storpi  e ciechi ), che erano esclusi dal culto, perché considerati " maledetti" da Dio. In modo sottile, quindi, Luca sfida l' idea stessa di Dio, allora presente nella cultura: chi è da Lui maledetto, secondo la Legge, è in realtà "benedetto" dal Padre e viene accolto come figlio al banchetto del Regno. Nell' ottica di Dio, nessuno è escluso. In questo modo, Luca offre un antidoto ad ogni campanilismo, xenofobia e grettezza intellettuale, elementi che minano le comunità di ogni tempo.

 La beatitudine finale completa il sovvertimento di prospettive: "Sarai beato, perchè non hanno da ricambiarti. Riceverai, infatti, la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti" .  Gesù considera la legge della reciprocità non conciliabile con la logica del Regno: sei beato, perchè non hanno da ricambiarti. Invitando gli ultimi si abbraccia la logica del Padre, per vivere nella libertà del Regno. Che cosa implica, quindi, per Luca, "umiliarsi" e "farsi piccolo ? Implica, certamente, seguire il Cristo in un percorso di totale condivisione, ponendosi, come Lui, dalla parte degli ultimi e degli umiliati di ogni società.

 Ritroviamo il medesimo messaggio nel brano della Lettera agli Ebrei.   
                                                                                              
                                                                             Mons. Antonino Scarcione

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