Gesù, Andrea e Pietro |
domenica 26 gennaio 2014
La Domenica con Gesù, III^ del tempo Ordinario/A
……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
Testi:
..."Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce: su
coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse"...Is 8, 23b- 9.3
.
"...Mi è stato riferito... che tra voi vi sono discordie...Io sono di
Paolo, io invece di Apollo, io invece di Cefa, io di Cristo". I Cor
1,10-13 .17.
"...Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire:
Convertitevi, perchè il regno dei cieli è vicino"... Mt 4, 12-23.
Il
momento decisivo ed iniziale del mistero di Gesù è tutto qui: Egli lasciata la
quiete del paesino di Nazaret, sceglie Cafarnao, cittadina piena di vita e
di attività, con molta gente impegnata nella pesca e nel commercio, proprio là
dove le persone vivono e lavorano.
-Il
compimento delle Scritture. Il ministero di Gesù comincia dopo che Giovanni
Battista è stato arrestato. In seguito a questa notizia, "Gesù si ritirò
nella Galilea": il verbo "ana-choreo" dà origine al termine
"anacoreta", colui che si ritira dal mondo nella solitudine orante.
In verità, quella di Gesù non fu una fuga dal mondo, ma proprio il
contrario: Egli si allontanò, infatti, dalla regione desertica del
Giordano. Vediamo che proprio qui Gesù inizia la sua opera: non ritorna a
Nazaret, ma sceglie Cafarnao, sulla riva del mare di Galilea.
A
questo punto, Matteo introduce una "citazione di compimento", per
evidenziare come Gesù sia la realizzazione di tutta la speranza dell'A.T.: il
Messia è il "Nuovo", che realizza la promessa ed è
l'"Antico", che attualizza il progetto; Egli è "il vero
Israele" . "Citazioni di compimento" ne figurano almeno cinque,
fino al dramma finale della croce; e servono, per spiegare il modo in cui il
Messia ha svolto il suo ministero.
- L'
inizio della prima parte. "Da allora Gesù cominciò a predicare...".
Una formula simile ritorna nel v.16, 21, per dare inizio alla
seconda parte del racconto: "Da allora Gesù cominciò a dire
chiaramente ai suoi discepoli che Egli doveva andare a Gerusalemme e soffrire
molto...". Ci sono, quindi, due fasi distinte del ministero pubblico di
Gesù. La prima è caratterizzata dal verbo "predicare", la seconda,
invece, è caratterizzata dal verbo "rivelare". In una prima fase,
dunque, Gesù si impegnò nella predicazione, nell' annuncio del Regno e nella
proclamazione dell' "irruzione" di Dio nella storia umana. In un
secondo momento, invece, Gesù approfondisce con i suoi discepoli il senso
dell' intervento divino e rivela il mistero della croce, come passaggio
decisivo dell' opera della salvezza. Dunque, di fronte all' inizio del primo
momento decisivo, Matteo riassume così la predicazione:
"Convertitevi, perchè il regno dei cieli è vicino". Rispetto al testo
di Marco, la formula utilizzata da Matteo è più breve ed essenziale.
Al
primo posto, Matteo pone l' esigenza che ognuno cambi la propria mentalità;
infatti il verbo greco "metanoeite" ( = convertitevi) esprime un
radicale capovolgimento del proprio modo di pensare e di vedere la realtà. Il
punto fondamentale da cambiare è quello dell' autosufficienza: chi pensa di
essere capace da sè e di salvarsi con le proprie forze, non coglie la bellezza
dell' intervento di Dio. Cambiando, invece, la mentalità orgogliosa "dell'
Adamo disobbediente", ognuno può fidarsi del vangelo di Dio, cioè della
sua proposta di salvezza e accoglierla nella persona di Gesù.
Il re
atteso è Dio stesso; Egli inaugura il Regno, attraverso la presenza e l'
opera di Gesù. La frase: il Regno "si è avvicinato", non
significa che è un pò più vicino di prima, ma è proprio qui, è arrivato !
Finalmente, Dio interviene. Anzi, nella persona stessa di Gesù, Dio è all'
opera, per cambiare il mondo.
- La
chiamata dei discepoli. Il modo di questo intervento, per la verità, non è
facilmente comprensibile: c'è bisogno di una particolare disponibilità, per
accorgersi del mistero, che si sta compiendo.
Chi si ostina nelle proprie
vedute non può accorgersi di nulla; colui che, invece, è disposto a cambiare
mentalità, riesce ad intravvedere "l' irruzione" del divino, come un
filo di luce, che fa vedere cose, che al buio, erano inesistenti.
Grazie
a questa luce, sappiamo bene che qualcuno intravvede il senso della propria
vita.
Mons. Antonino Scarcione
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