"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 3 maggio 2020

La Domenica con Gesù, IV DI PASQUA – ANNO A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale



“…Pietro disse loro: convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo…Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e… furono aggiunti circa tremila persone” At 2.14°.36-41 . 
“…Gesù Cristo patì per voi…Portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce…” 1 Pt 2.20b-25 . 
 “…In verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’ altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore…” Gv 10,1-10.

I pastori, ogni sera, erano soliti introdurre il gregge in un recinto. Un solo recinto serviva per diversi greggi. Al mattino, invece, ciascun pastore gridava il proprio richiamo e le sue pecore, riconoscendo la voce, lo seguivano. Gesù, su questo sfondo, inserisce dettagli, apparentemente eccessivi. Egli, infatti, addirittura, chiama per nome, le sue pecore. Quale pastore conosce per nome le centinaia di pecore del suo gregge e le chiama una per una ?

Per il Signore, le pecore hanno un nome ciascuno. Ognuna è unica, irripetibile. Le conduce fuori. Il Signore, nostro Dio, non è un Dio dei recinti, ma uno che apre spazi sempre più grandi. “Spinge a un viaggio fuori dagli ovili, alla scoperta di nuovi orizzonti nella fede, nel pensiero e nella vita. Un gregge in uscita”, che ha fiducia nel pastore e nella storia, nera di ladri e di deserti, ma anche bianca di sentieri e di sorgenti” (E. Ronchi ).

Il pastore cammina davanti alle pecore. Non abbiamo un pastore nella retroguardia. Ma una guida. Le pecore ascoltano la su voce e lo seguono. Non servono ordini, perché si fidano e si affidano a lui. Perché lo seguono? Semplicemente per vivere e per non morire. Egli “non è un ladro di felicità e di libertà”: ognuno entrerà, uscirà e troverà pascolo: troverà un futuro. “Io sono la porta”. Non un muro o un vecchio recinto, dove tutto gira e rigira e rimane fermo. Cristo è porta aperta, passaggio e transito, attraverso cui va e viene la vita di Dio.

La prova ultima della bellezza della fede cristiana consiste nella sua capacità di comunicare vita, umanità e futuro; e di creare in noi il desiderio di una vita più grande, la vita eterna, di una qualità indistruttibile.

                                         Mons. Antonino Scarcione

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