"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 10 maggio 2020

La Domenica con Gesù, V DI PASQUA – ANNO A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense…E la parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente…” At 6,1-7 . 
“ Carissimi,…quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale…mediante Gesù Cristo…” 1Pt 2,4-9 . 
“…Io sono la via, la verità e la vita…” Gv 14,1-12.

Nella pagina del vangelo odierno, spiccano le parole di Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita”. Parole che lasciano il segno nel lettore.

-Io sono “la strada”. Quindi, molto più di una stella polare, che indica la direzione. Qualcosa di affidabile, dove posare i piedi; un terreno battuto dalle orme di colui che è passato ed è andato oltre. La strada è libera, è nata dal coraggio di uscire, camminando col ritmo umile e tenace del cuore. Come afferma E. Ronchi, Gesù non ha detto di essere la meta e il punto di arrivo, ma la strada, il viaggio, perché i credenti non si arrendano e vedano che un primo passo è sempre possibile, in qualsiasi situazione essi possano trovarsi.

In Occidente, la storia e il mito ci hanno tramandato due famosi viaggi: quello di Ulisse (che, dopo mille peripezie, ritorna ad Itaca; il cui simbolo è un cerchio ) e quello di Abramo ( che parte per una terra lontana e non fa più ritorno; il cui simbolo è, invece, una freccia ).

Gesù è la via, che ci richiama il tracciato della freccia. Quasi a significare un particolare viaggio: un itinerario in-finito, proiettato verso cieli nuovi e terra nuova: un futuro da “inventare” o creare. 

-Io sono “la verità”. Gesù non dice: ”io conosco la verità e la insegno”, ma “io sono la verità”. Verità è un termine che ha la radice latina, “primavera” (viene da “ver, veris” ) e indica la primavera della creatura, una vita che germoglia e mette gemme; una stagione che porta i fiori e il verde nei campi. La verità è ciò che fa fiorire le vite, secondo la più antica formula di benedizione, contenuta nei sacri testi: “Crescete e moltiplicatevi”. La verità è Gesù, autore, custode, coltivatore e perfezionatore della vita. La verità sei tu, Signore, che ti prendi cura e custodisci noi; asciughi una lacrima, ti fermi accanto all’ uomo, bastonato dai briganti, e metti germi di primavera dentro un’ esistenza.

-“Io sono la vita”. La vita è la richiesta più ricorrente nella Bibbia. (“Signore, fammi vivere…”). E’ la supplica più ripetuta da Israele, che è andato a cercare, molto lontano, il grido dei disperati della terra e lo ha raccolto nei Salmi. Vediamo che la risposta al quel grido è Gesù: “Io sono la vita”. La sua è un’ esistenza, che si oppone alla “pulsione” di morte, alla violenza, all’ auto-distruzione, elementi che sono dentro di noi. La vita è futuro, amore, casa, festa, riposo, desiderio, Pasqua, generazione, abbracci.

Il mistero di Dio è la strada sottesa ai nostri passi. Se Dio è la vita, allora, “c’ è della santità nella vita, viviamo la santità del vivere” ( Abraham Hescel ) . Quindi fede e vita, sacro e realtà non si oppongono, ma si incontrano e “si baciano”, come nei Salmi: “giustizia e pace si baceranno”. 

                                      Mons. Antonino Scarcione

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