"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 21 novembre 2021

LA DOMENICA CON GESU', N.S. GESU' CRISTO RE DELL' UNIVERSO / B. Solennità

      ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Nella visione notturna, ecco…uno simile a un figlio d’ uomo…giunse fino al vegliardo…Gli furono dati potere, gloria e regno, tutti i popoli…lo servivano…il suo potere non finirà mai…” Dn 7,13-14 . 
“Gesù Cristo…il primogenito dei morti…A colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati…A lui la gloria e la potenza…Dice il Signore Dio: Io sono l’ Alfa e l’ Omega…L’ Onnipotente ! “ Ap 1,5-8 . 
“…Pilato disse a Gesù: Sei tu il re dei Giudei ?...Rispose Gesù: Il mio regno non è di questo mondo…Allora Pilato gli disse: dunque tu sei re ? Rispose Gesù: tu lo dici: io sono re…” Gv 18,33b-37.

LA REGALITA’ DI GESU’ E’ PRESENTATA DAI SACRI TESTI COME DONO DI AMORE: SERVIZIO AL PADRE E ALL’ UMANITA’.

(Oggi: Giornata di Preghiera per le Claustrali. -36a Giornata della Gioventu’. -Giornata di Sensibilizzazione per il Sostentamento del Clero ).

 "Cristo Re" (Basilica Cattedrale di Piazza Armerina)
Nel 1925, Pio XI istituisce la Solennità di Gesù Cristo, Re dell’ Universo. La Riforma Liturgica del Vaticano II la sposta all’ ultima domenica del Tempo Ordinario, collegandola alla dimensione escatologica del regno di Dio. Conseguentemente, il vangelo, per fare memoria della regalità del Signore, fa riferimento al suo processo davanti a Pilato. Notiamo che la regalità si manifesta nell’ umiltà, nel dono di sé e nella croce. Emerge, appunto, il grande tema dell’ identità di Gesù, che il credente è chiamato a meditare.

A tal proposito, l’ evangelista precisa che, quel giorno, cadeva la vigilia di Pasqua, ponendo, così, un’ evidente relazione tra il sacrificio dell’ agnello pasquale e Gesù, l’ Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. Chiaramente, l’ evento di liberazione che fonda la fede è la croce di Cristo. Si comprende, subito, che la sua regalità non è politica, ma riguarda la fine dei tempi.

Dio ha l’ autorità ultima sul mondo. Ma la presenza di Dio tra gli uomini, “il regno di Dio”, si realizza qui ed ora, non in un vago e indefinito futuro. In Cristo, quindi, il presente non è un fenomeno effimero, ma contiene una dimensione trascendente, capace di provocare il futuro, l’ eterno (G. Ravasi, su Sette del Corriere della Sera, 2.11.21 ).

Gesù, andando incontro alla morte, è pienamente uomo e porta a termine la rivelazione. Ecco appunto il Regno di Dio. La corona di spine, il mantello di porpora e la croce non ne smentiscono il senso, semmai ne sono la conferma. L’ amore di Dio agisce secondo la logica pasquale del “perdersi, per ritrovarsi” nell’ altro.

L’ autorità di Gesù emerge dal suo essere padrone degli eventi. Egli li conduce, li affronta, seppure inerme e prigioniero, e domina sui suoi avversari. All’ opposto, Pilato, emblema del potere umano, appare incerto, timoroso, incapace di prendere posizione e viene sopraffatto dagli eventi.

Gesù, apparentemente debole e sconfitto, testimonia l’ amore del Padre, fino alla morte. Questo è l’ itinerario tracciato per il credente.

                                                    Mons. Antonio Scarcione

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