"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 7 novembre 2021

LA DOMENICA CON GESU', XXXII DEL TEMPO ORDINARIO / B

      ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Il profeta Elia…andò a Sarepta di Sidone…Ecco una vedova che raccoglieva legna…Le disse: Prendimi un po’ di acqua…Prendimi anche un pezzo di pane…Quella rispose:…Non ho nulla…Solo un pugno di farina…e un po’ d’ olio…Andrò a prenderla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo…Elia le disse:…Prima…prepara una piccola focaccia per me…quindi ne preparerai per te e per tuo figlio…La farina…non venne meno e l’ orcio dell’ olio non diminuì…” 1 Re 17,10-16 . 
“Gesù Cristo…è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di sé stesso…” Eb 9,24-28 . 
“…Gesù…seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma,…una vedova, povera, vi gettò due monetine…Chiamati…i suoi discepoli, disse loro:…Questa vedova, così povera, ha gettato…più di tutti…Lei…vi ha gettato tutto quello che aveva…” Mc 12,41-44.

“LA VEDOVA E’ IMMAGINE DELL’ UMANITA’ DEBOLE E PROVATA DALLE DIFFICOLTA’ DELLA VITA. IL SUO INCONTRO COL PROFETA ELIA E’ IMMAGINE DELL’ INCONTRO DEL CREDENTE CON DIO: ELIA SEMBRA PRETENDERE DA LEI QUELLO CHE LA POVERETTA NON HA NEPPURE PER LA SUSSISTENZA PROPRIA E PER QUELLA DEL FIGLIO. IN REALTA’, IL PROFETA LE STA OFFRENDO LA POSSIBILIA’ DI FIDARSI DI LUI E, QUINDI, DI DIO”.

La semplicità e profondità di linguaggio di E. Ronchi aiutano molto a cogliere il messaggio. Lo studioso mette subito in evidenza due quadri antitetici: a) l’ agire degli scribi falsi di tutti i tempi; b) l’ agire di una donna, anonima, vedova e povera. Un donna, sola, è l’ ultimo personaggio che Gesù incontra nel vangelo di Marco. Vediamo che il Signore mostra particolare predilezione per le donne sole. Esse appartengono alla “triade biblica” di coloro che sono senza difesa: le vedove, gli orfani e gli stranieri. E, allora, Dio prende le loro difese. Come se dicesse: “Sono miei !”. Gesù, al tempio, seduto nel locale delle offerte, osserva: il suo è uno sguardo penetrante, come quello dei profeti. Vede un gesto, apparentemente di poco conto, da cui affiora il divino. Vede l’ “assoluto balenare nel dettaglio” di due centesimi e dice: “Lei ha gettato nel tesoro due spiccioli, ma ha dato più di tutti gli altri”. Perché di più di tutti ? Perché le bilance di Dio non sono quantitative, ma qualitative: “Le sue bilance sanno pesare il cuore”. Quella donna non dà il superfluo di ciò che possiede. Offre, bensì, tutto quello che ha per vivere. Non cerchiamo, nella vita, persone sante, perfette. Ma, piuttosto, persone generose, che “danno tempo e affetti”. Quei piccoli gesti con dentro tanto cuore. Affidiamoci ai generosi. Le parole originarie di Marco sono geniali: la vedova, povera, “gettò nel tesoro, intera, la sua vita”.
Quella donna ha messo molto cuore e l’ intero patrimonio della sua vita. Tutto questo circola nell’ universo come un’ “energia mite e potente”. Perché ogni gesto, compiuto con tutto il cuore, ci avvicina a Dio.
La domanda dell’ ultima sera risuonerà così: "Hai dato poco o hai dato molto alla vita ? Là, dove passavi tu, rimaneva, dietro di te, più vita o meno vita?".
Certamente, “I primi posti appartengono a quelli, che nelle nostre case o città, danno ciò che fa vivere: regalano cuore con gesti piccoli e grandi, gesti di cura, accudimento, attenzione, gentilezza, rivolti ai genitori o ai figli o a sconosciuti.
Fossero anche solo due spiccioli di bontà, solo briciole, solo un sorriso, una carezza.
La notte comincia con la prima stella. Il mondo nuovo con il primo gesto di un piccolo buon samaritano” (E. Ronchi ).

                                            Mons. Antonio Scarcione

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