"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 14 novembre 2021

LA DOMENICA CON GESU', XXXIII DEL TEMPO ORDINARIO / B

      ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento…Come le stelle per sempre” Dn 12,1-3a . “Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio” Sal 15 (16) . 
“…Cristo, invece, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati, si è assiso per sempre alla destra di Dio…” Eb 10,11-14.18 . 
“…Il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno…Allora vedranno il Figlio dell’ uomo venire sulle nubi…Dalla pianta del fico imparate la parabola…Quando spuntano le foglie, sapete che l’ estate è vicina…Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno…Quel giorno o…quell’ ora, nessuno lo sa, né gli angeli…né il Figlio, eccetto il Padre” Mc 13,24-32.

IL MESSAGGIO: “IL NOSTRO TEMPO E’ DATO A CIASCUNO DI NOI COME UN TERRENO SUL QUALE DOBBIAMO STARE E CI E’ PRPOSTO COME COMPITO CHE DOBBIAMO ESEGUIRE”. (Romano Guardini)

(Oggi ricorre la 5a Giornata Mondiale dei Poveri. Tema: “I poveri li avete sempre con voi” Mc 14,7.)

Seguiamo il commento proposto dal monastero di Dumenza. La liturgia della Parola ci pone di fronte ad alcuni interrogativi, che affiorano dalle pagine di Daniele e di Marco. Come collocarci davanti a questi testi ? Che cosa è importante in questa visione della storia ? Qual è il punto fondamentale della Parola ? Certamente, ad una prima lettura, viene spontaneo il paragone tra le immagini utilizzate da Marco (13, 24-25) e dal profeta Daniele (12,1) e gli eventi che viviamo.

Il primo messaggio, che cogliamo, riguarda i senso della storia, che “cammina” verso un fine: quello dell’ incontro dell’ umanità con Cristo. Incontro che è, nello stesso tempo, la salvezza e il giudizio.

Il secondo messaggio: l’ arrivo del Cristo Veniente e l’incontro con l’umanità segnano il compimento della storia. Vediamo che questo elemento è carico di novità, bellezza e perfezione.

Ciò che all’ uomo appare come morte di un mondo, di una storia, di un’ umanità, agli occhi di Dio, invece, è occasione di creazione rinnovata. Anche se a noi sembra strana, la logica di Dio è una logica pasquale: il passaggio dalla morte alla vita.

Dunque, dalla dispersione del popolo di Dio su tutta la terra, alla sua riunione nel regno, alla fine dei tempi. La novità consiste nella nascita di un’ umanità che entra nell’ incontro col Signore.

Il terzo messaggio. Nell’ attesa della venuta del Signore, il discepolo come deve comportarsi ? Cosa deve fare ? Egli deve imparare a discernere le varie situazioni della vita, per comprendere e conoscere ciò che accade. Il discepolo deve cogliere i segni, grandi o piccoli, di cui è disseminata la storia.

In questo, come dice il Signore, l’ umile pianta del fico può aiutarci. Quando produce le gemme e sui suoi rami crescono le prime foglie, sappiamo che si avvicina il raccolto, il tempo della gioia. La storia è paragonabile all’ albero di fico: in esso sono disseminate tante gemme: esse sono tanti piccoli annunci di vita. Indicano che il tempo della salvezza è già operante in mezzo a noi, che il mondo è stato salvato dall’ amore di Dio e spetta a noi cogliere la Parola di salvezza che il Signore vuole donarci.

E, in fine, Gesù ci dona un saldo punto di riferimento, per discernere: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” (13,31). La parola di Gesù, quindi, ci permette di leggere ogni segno che incontriamo nel nostro cammino. Anche se, talvolta, la strada si fa buia, anche se le esperienze che facciamo ci disorientano, abbiamo la Parola di Dio, che non passa mai. Nella sua parola la vita continua, anche quando attorno a noi sembra finire.

In questo tempo di attesa, il Signore ci chiede di appoggiare tutta la nostra vita sulla sua Parola.

                                       Mons. Antonino Scarcione

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