"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 15 gennaio 2022

LA DOMENICA CON GESU', II DEL Tempo Ordinario / C

       ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Per amore del Signore non tacerò, per amore di Gerusalemme non mi concederò riposo, finchè non sorga come aurora la sua giustizia…Nessuno ti chiamerà più abbandonata…ma sarai chiamata Mia Gioia…perché il Signore troverà in te la sua delizia…come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te” Is 62,1-5 . 
“Fratelli, vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore, vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti…” 1 Cor 12,4-11 . 
“…Vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea…Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: Non hanno vino…Vi erano sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri…Colui che dirige, il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori…chiamò lo sposo e gli disse…tu…hai tenuto da parte il vino buono finora…” Gv 2,1-11.


“L’ EPISODIO DELLE NOZZE DI CANA COMPLETA IL TRITTICO DELLA MANIFESTAZIONE DELL’ IDENTITA’ DI GESU’: EGLI E’ IL SALVATORE, IL FIGLIO DI DIO, LO SPOSO MESSIANICO (= COLUI CHE SUGELLA L’ ALLEANZA TRA DIO E L’ UMANITA’ NEL SIMBOLO DEL VINO”.

L’ acqua cambiata in vino è il primo dei “segni” compiuti da Gesù, secondo il vangelo di Giovanni. L’ evento ha una notevole valenza simbolica e culmina con l’ adesione di fede dei discepoli. Ciò vale anche per i lettori: i “segni” operati dal Cristo hanno l’ obiettivo di radicare il Signore nella loro fede.

-“L’ ora è arrivata”. E’ possibile che si faccia riferimento al dono della Legge e dell’ Alleanza sul monte Sinai, descritta con la simbologia dell’ unione nuziale tra Dio (lo Sposo) e il popolo d’ Israele(la Sposa) . Allo sposalizio è presente anche Maria, menzionata per la prima volta nel IV Vangelo col titolo di “Madre di Gesù”.

La reazione di Gesù alle parole della Madonna, “non hanno vino”, lascia perplessi. Comunque, nella frase pronunciata dal Signore, “Non è ancora giunta la mia ora”, sembra che Egli ceda alla richiesta della Madre contro voglia. Appare, così, evidente che il miracolo, che sta per operare a Cana, anticipa il mistero pasquale, che culminerà nell’ ora, in cui Gesù sarà innalzato sulla croce.

-“L’ acqua diventa vino”. L’ ora a cui Gesù ha fatto cenno è quella dell’ alleanza. Il riferimento alle giare per la purificazione evoca l’ antica legislazione. Un altro dettaglio di notevole valenza è il seguente: le idrie sono vuote.

Chiaramente, solo Gesù può colmare l’ attesa di salvezza, dando l’ acqua viva, che estingue la sete in modo definitivo. Essa sgorga dal su costato sulla croce, sigillando l’ alleanza tra Dio e l’ umanità. Il numero delle giare, sei, richiama il sesto giorno, in cui è stato creato l’ uomo; mentre il materiale di cui sono composte, pietra, richiama le tavole, anch’ esse di pietra, su cui sono stati incisi i comandamenti.

-“Il vino dell’ alleanza nuova”. Vediamo che dopo aver chiesto agli inservienti di attingere al contenuto delle giare e di portarlo al maestro di tavola, Gesù scompare dalla scena. Infatti, non è lui a constatare che l’ acqua è divenuta vino, ma il maestro di tavola. Anche la donna samaritana si chiederà da dove attingerà l’ acqua viva, mentre Filippo non sa dove acquistare pane a sufficienza per sfamare la folla. Il vino, l’ acqua, il pane sono elementi che richiamano la dimensione cristologica del simbolismo battesimale ed eucaristico; il Messia atteso dal popolo è Gesù che è vino dell’ alleanza nuova, acqua che dona la vita eterna, pane vivo disceso dal cielo.

Il maestro di tavola, gustata l’ acqua divenuta vino, si congratula con lo sposo: ha preservato il vino “buono” fino alla fine. L’ aggettivo buono, in greco “kalòs”, può essere inteso nel senso di “bello”, ed è utilizzato anche nell’ immagine del pastore, col quale Gesù si identifica. Vediamo, così, che il messaggio è chiaro: è Gesù il vino buono/bello, che segna la piena e definitiva alleanza tra Dio e il suo popolo.

Inoltre, l’ evangelista non usa il termine miracolo. Ricorre al sostantivo “semeìon”(=segno), per sottolineare il valore relativo del gesto: mutando l’ acqua in vino, Gesù ha manifestato la gloria del Padre. Quello di Cana è, quindi, il “principio” dei sette segni attribuiti a Gesù nel Vangelo di Giovanni: non il “primo”, bensì, il principio, l’ origine, richiamando il settenario della creazione.

In Gesù, “Lògos” esistente prima di ogni cosa, perviene al suo compimento il disegno della creazione divina.

                                    Mons. Antonio Scarcione

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