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Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

lunedì 24 gennaio 2022

Palazzo Velardita, quel che rimane rischia di crollare, gli eredi lo cedano o il Comune lo espropri.

Di seguito il documento che il gruppo dirigente del Comitato nobile quartiere Monte Mira, ha indirizzato al Sindaco di Piazza Armerina, Avv. Nino Cammarata e alla Soprintendenza di Enna.

Piazza Armerina, 23 gennaio 2022
 

Nella tarda mattinata di venerdì 21 gennaio 2022, l'Amministrazione comunale ha provveduto a sbarrare, in entrambi i lati, la via Antonio Crescimanno nel nobile quartiere Monte Mira, con due barriere new Jersey di calcestruzzo, per il serio pericolo di crollo di ciò che rimane del secentesco palazzo Velardita, che da piazza Castello si protrae per tutto l'isolato fino a via Crescimanno (pressappoco delle dimensioni di un campo di calcio).

Infatti, le mura perimetrali della facciata che ricade sulle vie Crescimanno, Velardita sono lesionate in diverse parti, è tutto ciò fa presagire, a detta dei tecnici comunali, che esso possa collassare da un momento all'altro.

La fine ingloriosa di un palazzo che insieme a tanti altri costituiscono l'aspetto post medievale di Piazza Armerina, palazzo Velardita il cui prospetto si rifà allo stile Gotico-Catalano, che peraltro dovrebbe essere vincolato quale bene storico di interesse culturale da parte della Soprintendenza di Enna, di fatto dal 2008 è un contenitore a cielo aperto, per via degli iniziali crolli di tetti e solai, che nei successivi anni sono continuati, degradando e snaturando la staticità dell'intero edificio.

Epilogo di questa triste storia, che amareggia tutti, è, che gli eredi del palazzo, uno o tanti che essi siano, chiamati alla responsabilità di mettere in sicurezza e recuperare l'antico palazzo, forse solo a parole hanno cercato, ipotizzando un possibile recupero, con pseudo fantasiosi finanziamenti da parte di enti pubblici o privati; nel frattempo il palazzo ha continuato la sua lenta agonia, preda degli agenti atmosferici che giorno dopo giorno ne hanno consumato la staticità nel più assoluto disinteresse della proprietà, che nulla ha fatto per arginare lo stato di abbandono, e/o trovare una soluzione con le Amministrazioni comunali che negli anni si sono succedute.

Infatti, se nei trascorsi 14 anni il pericolo verso terzi non è stato percepito in quanto il palazzo si è accartocciato all'interno, con costanti e continui crolli di solai, volte, ecc, ecc, decretandone irrimediabilmente la morte strutturale, oggi lo stato di abbandono e degrado è sotto gli occhi di tutti. 

I proprietari dal 2008 erano a conoscenza della relazione dei Vigili del Fuoco, che ne aveva dichiarato lo stato di degrado statico dell’edificio, ma nulla hanno fatto, nessun intervento, nessun intesa con l'Amministrazione comunale di turno, tutto ciò di conseguenza non ha permesso i possibili e necessari interventi di messa in sicurezza, perché l'Amministrazione comunale sarebbe potuta intervenire solo se fosse stata proprietaria dell'immobile (il Comune non può spendere il pubblico denaro in una proprietà privata).

Oggi ci ritroviamo un palazzo che chiede aiuto, una ferita al cuore del Quartiere e della Città tutta, con un ingente bisogno di soldi per scongiurare l'irrimediabile crollo, soldi che la proprietà non ha, perché se questi nel tempo avessero avuto la forza economica, certamente sarebbero intervenuti.

Nel frattempo, i disagi per i residenti dirimpettai la via Crescimanno, per coloro che abitano le vie limitrofe, per il Quartiere tutto sono iniziati, perché l'Amministrazione comunale per tutelarsi e tutelare l’incolumità pubblica ha sbarrato la strada, con tutti i disagi che ne conseguono, dalla viabilità veicolare, al prossimo deprezzamento di tutti gli immobili presenti nel circondario, al danno la beffa per chi ha negli anni ha investito acquistando casa per farne la propria dimora, chi invece ristrutturando immobili ha creato B&B.

Detto ciò, questo Comitato di Quartiere fa appello agli eredi Velardita a cui è frazionato detto Palazzo, di recuperare il gravissimo danno arrecato, e con un atto di audacia degno del buon nome della casata che nei secoli li ha contraddistinto, di cedere le macerie che rimangono del suddetto, all'Amministrazione comunale, perché è l’unica e possibile soluzione che si vede all’orizzonte per potere salvare e fare risorgere quel che rimane del palazzo, affinché questa possa in tempi celerissimi attivarsi e mettere in sicurezza l'immobile, trovando i finanziamenti per riportarlo a nuova vita, restituendolo alla Città con un progetto mirato alla fruizione pubblica, trasformandolo, ad esempio, in Palazzo della Cultura o altro ancora.

Nel caso contrario, poiché la situazione è gravissima e non più procrastinabile, si chiede all’Amministrazione comunale di attivarsi per espropriare il Palazzo ridotto a un rudere, perché ne sussiste un interesse generale, ampiamente conclamato, indennizzando gli eredi.

                                                        Il Presidente
                                                        Filippo Rausa








La via Antonio Crescimanno sbarrata in entrambi i lati 
 






1 commento:

Antonella Giarrizzo in Velardita ha detto...

Buona sera prima di scrivere si infirmi .ed eviti appelli . il palazzo non appartiene diviso ad eredi VELARDITA 6 DELLE SETTE PARTI APPARTENGONO ALLE FAMIGLIE isi Roccazzella Collodoro Loretta Asta e Farinato .per una superficie tottale di 2000mq piu' 1000 di giardino .Alla famiglia VELARDITA UNICO EREDE IN VITA APPARTIENE SOLO LA PARTE FRONTALE E ALCUEN PARTI CHE SI INTERSECANO CON QUELLE COLLODORO E NISI ,IMPOSSIBILE AVERE A CHE FARE CON QUESTE FAMIGLIE DA PARTE NOSTRA POSSIAMO AUSPICARE CHE IL COMUNE POSSA PAGARE LE QUOTE DEI 6 PROPRITARI E NOI FINAKMENTE PITERE METTERE IN SICUREZZA LE NOSTRI PARTI .VORREI CHIARIRE CHE MAI NESSUNO DI QUESTI SIGNORI ,HA MAI DESIDERATO AFFRONTARE I LAVORI PREVISTI DAL NOSTRO PROGETTO DI MESSA IN SICUREZZA PAGATO DA NOI NEL 2010 E REDATTO DALL'ARCHITETTO SIRACUSA Nuccio virzi E I SUOI TECNICI .importo pari a 450 mila euro e un lavoro faraonico visto la tipologia del palazzo . La prego di evitare sciocchezze o nominare il mio nome e quello dei miei figli per una questione per noi dolorosissima a voi sconosciuta , che e' insanabile, almeno di un miracolo . Nel caso si continuassero questi interventi valuteremo un incarico ad un legale per interessare le opportuni sedi .,Velardita Giacomo MARIA