"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 23 ottobre 2011

La Domenica con Gesù XXX Domenica Tempo Ordinario

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.  
 " Amerai il Signore Tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente."
" Amerai il tuo prossimo come te stesso".Mt 37 e 38

 Nel 1930, uno studioso svedese, Anders Nygren, pubblicava un importante studio, intitolato "Eros e Agàpe", nel quale opponeva le due visioni dell' amore, quella greca, legata al termine "eros" (contemplazione estetica, possesso, conquista) e quella cristiana, "agàpe" (donazione e generosità senza ricompensa).
 Negli anni 1958-60, un altro studioso, un domenicano, dell'università di Friburgo, pubblicava ben tre volumi, per inquadrare il termine "agàpe" nel Nuovo Testamento,  un tema fondamentale, che costituisce l'architrave, a cui è sospesa tutta la Bibbia.
 Cerchiamo, qui, di scoprirne i lineamenti principali. La ricerca vuole essere un invito a riflettere sui due piani della quesione.
 Il primo è quello "teologico", sintetizzabile nelle espressioni:
"Dio ci ama" e "Io amo Dio".
 Nella Bibbia, infatti, l' espressione " Dio ama il suo popolo" è molto ricorrente.
 Si tratta di un sentimento raffigurato, precisamente, con i tre modelli di amore: nuziale, materno e paterno.
 A tal proposito, basterebbe rileggere l' esaltazione dell' amore, tra i due fidanzati, di cui narra il Cantico dei Cantici, poema, nel quale Dio stesso parla al suo popolo, Israele, col linguaggio degli innamorati.
 Oppure, rivedere quel passo di Isaia: " Si dimentica forse una donna del suo bambino?...Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimentichero' mai ! ".
 C' è, anche, un secondo piano, nel quale l' amore viene tratteggiato; è quello orizzontale e comprende il nostro mondo.
 In questo caso, vale benissimo quanto c' è scritto nel libro del Levitico, citato proprio da Gesu': "Ama il prossimo tuo come te stesso".
 Relativamente all' amore fraterno, se ne possono individuare almeno tre tipologie.
 Universale.  Ad esempio le parole " Il forestiero dimorante tra voi lo tratterete come colui che è nato tra voi. Tu lo amerai come te stesso" Levitico 19, 34; oppure " Io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori" Mt 5, 44.
 Infinito. Non risparmia neppure sè stessi e la propria vita.
 Reciproco. " Amatevi gli uni gli altri" Gv  13, 34.
 L' amore, quindi, è arricchimento reciproco, è, contemporaneamente, un dare e un ricevere.
 Conseguentemente, i due piani dell' amore, divino e umano, si intersecano, diventando una grandiosa e luminosa croce, che è piantata sulla terra, ha il vertice in cielo e i bracci, che stringono il mondo intero.
 Lo rappresenta, efficacemente, Giovanni nella I Lettera:" Se uno dicesse: io amo Dio e odiasse il suo fratello, è mentitore. Chi, infatti, non ama il proprio fratello che vede, non puo' amare Dio che non vede".      
                                                                            
                                                                                      Mons. Antonio Scarcione

Nessun commento: