sabato 1 ottobre 2011
La Domenica con Gesù, XXVII Domenica Tempo Ordinario
……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.
" Da ultimo mandò loro il proprio figlio...ma i contadini...lo presero e l’uccisero".
Perchè i servi della parabola, a cui è stata affidata la vigna, arrivano al punto di uccidere il figlio, mandato dal padrone della vigna?
Perchè oggi in Italia e in Europa la vigna (in questo caso il cristianesimo e/o la vita cristiana) non sembra che produca piu' frutti?
In questo campo entriamo in scena anche noi, la nostra comunità ecclesiale e la società civile, in cui viviamo.
E' vero, anche noi facciamo parte della storia della salvezza.
Ma, pur tenendolo presente, dobbiamo chiederci, perchè, oggi, il riferimento a Dio sembra essere cosi' debole nella società occidentale, come pure, perchè altrove il cristianesimo vive una stagione di primavera.
La risposta è difficile. Possiamo lasciarci "condurre" dall' affermazione dei servi: "...su, uccidiamolo e avremo noi l'eredità". In realtà, l'immagine della vigna, l'insegnamento di Gesu', in continuità con quello del profeta Isaia, ci fa comprendere la connessione forte che c'è tra due verità: Dio si prende cura del suo popolo e il popolo deve corrispondere all'Amore di Dio, con una vita buona e giusta.
A questo punto, il drammatico racconto della parabola ci aiuta a comprendere la nostra vicenda storica e culturale.
Gli "acini acerbi" indicano, efficacemente,la solitudine dell' uomo e la sua incapacità di relazionarsi.
Già, nel Novecento, la negazione di Dio ha avuto luogo con una forza dirompente. Si vive, talvolta, come se Dio non ci fosse; si organizza un mondo senza Dio e contro Dio, pretendendo, nello stesso tempo, di costruire già qui ed ora il nostro paradiso.
Pensiamo, per un istante, a quello che hanno tentato di fare le varie forme di ateismo e il nazismo.
Per onestà intellettuale, sarà opportuno osservare che la questione di Dio è, certamente, ben viva in altri contesti; com' è, certamente, vivo il cristianesimo.
Diversamente da quello che, erroneamente, affermano certe diagnosi approssimative, secondo le quali ci sarebbe un regresso della fede cristiana e una perdita di peso culturale e sociale delle religioni, un grande studioso anglosassone, Philip Jenkings, rileva che la crisi, casomai, riguarda l'Occidente (ad es. l' Europa), non certo l'Asia, l'Africa e l'America, dove il cristianesimo sta vivendo, invece, una fase di espansione.
Mons. Antonio Scarcione
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