"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

lunedì 10 ottobre 2011

S’ brazz’nu i casi ô Mönt



Pubblichiamo una bellissima poesia del poeta, professore Tanino Platania, tratta dal suo ultimo lavoro, il libro di poesie in lingua gallo-italica dal titolo “Pénz e dì”.

Nella lingua dei nostri padri Tanino descrive le case del quartiere Monte ricordando i fieri albori antichi e la smarrita desolazione di molte abitazioni da decenni nell’oblio.




 
S’ brazz’nu i casi ô Mönt
e ‘ntra ieddi s’dön’nu cönt.

Paréss’nu tutti i stissi
Ma, s’ggh’ smécchi, ogn préia è ‘mpaìs.

Ggh’è a casa ranna dû baröngh’
E   ‘mpùru cöddi p’cciddetti cu i grèsti ô f’n’strongh’.

Sunu ‘ncatastàdi ‘nì sc’nnùi o ‘nî muntàdi,
d’pénn d’còm sù guardàdi.

A stràta màstra spàrt a scrìma
â stràti strétti, ‘ncugnàdi cu vèrs e cu a rìma,

unna a storia d’muntèri fòrti e vèri
s’ntramagghia cu nòbi, dami e cavalèri

e, ‘nzina passànn aièr, nanni, n’vétti,
patri, matri e agn sorti d’carusgétti,

stasgev’nu nû quartér nòbu, a munzèu
sötta l’ali dâ Cattradàu –nân poi savér quant’ era bèu-

Öra, nan ggh’è ciù nudd o sù cuntàdi,
ma nan sign zzà a cuntè i passàdi,

o dì ch’ sù viàdi ad a strania,
pass’nò l’arma mia s’ncutugnia,

voggh’ sulu dì ch’a sti casi ggh’ ciàng u cör, sù scannaliàdi,
s’ sent’nu bannunàdi e p’ cöss stanu brazzàdi.
                                                 gennaio 2010

Si “abbracciano” le case nel quartiere Monte e tra di loro c’è una certa complicità.
Sembrerebbero tutte uguali, ma se le guardi attentamente, ogni (casa) pietra è un paese (diversa). C’è la casa grande del barone (Palazzo Trigona) e ci sono anche quelle più modeste, con i vasi nei balconi. Sono costruite nelle discese  o nelle salite, ciò dipende da dove e come le guardi. Dalla strada principale si dipartono ordinate stradine, ritmate da cantoni in pietra arenaria. Nobili, dame e cavalieri del Monte hanno dato vita alla storia della città e fino a poco tempo fa, nonni, nipoti, padri, madri e figlioli popolavano felicemente il nobile quartiere Monte, protetti da Maria Santissima delle Vittorie. Ora, non vi è più nessuno o (meglio) sono rimasti in pochi, ma non sono qui per raccontare i fatti passati e neanche per dire che quella gente è stata costretta ad emigrare, altrimenti mi intristisco, voglio solo dire che queste case sono “preoccupate”, si sentono abbandonate e per questo stanno abbracciate.

                                                                                                        Tanino Platania
                                                                                                       

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