"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 10 marzo 2012

La Domenica con Gesù, III di Quaresima

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.  

I Lettura. " Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto uscire dalla terra d' Egitto, dalla condizione servile:Non avrai altri dei di fronte a me ". Es 20, 1-17
 Salmo.    " Signore, tu hai parole di vita eterna". Sal 18 ( 19)
 II Lettura. "...Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi annunciamo Cristo crocifisso..." 1Cor 1, 22-25
 Vangelo. "Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere..." Gv 2, 13-15

 La parola di Dio deve avere, nella vita del cristiano, un valore insostituibile. Giustamente, Paolo, nella lettera ai Romani, ci ricorda che la fede nasce dall' ascolto della parola; non dice dalla carità, dalla santità, dalle opere o da altro.
 Certamente, queste cose sono importanti, ma il posto centrale spetta alla parola. Dicendo "parola", s'intende la parola di Dio.
 Non è esatto affermare che gli uomini sono stanchi di sentire parole: sono stufi, semmai, di ascoltare parole vuote; non certamente di sentire parole vere, come sono autentiche le parole di Dio.
 Proprio la III Domenica ci fa meditare sulle dieci Parole di Vita: i Comandamenti.

Gesù scaccia i mercanti dal Tempio

 - La Costituzione di ogni uomo. Il Decalogo non avrebbe senso, se fosse decapitato del prologo storico (= la parte introduttiva):
" Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal paese d' Egitto, dalla condizione di schiavitù".
 Il Decalogo, quindi, è parte integrante dell' Alleanza di Dio con il suo popolo, un patto che viene sancito, dopo la salvezza e la liberazione.
 La Legge non nasce, dunque, come imposizione e/o costrizione: nasce da un impegno assunto, liberamente, dal popolo, davanti a Dio, creatore e liberatore..
 In chiave cristiana e pasquale, il prologo storico del Decalogo si aggiorna e completa con la salvezza e la liberazione, operate da Dio a favore di tutti gli uomini, per mezzo della croce di Gesù Cristo.
 E le due tavole della Legge, l'una riguardante il rapporto Dio - uomo, l'altra il rapporto uomo-uomo, ci sono, ora, consegnate da Gesù Cristo, nuovo Mosè, che ce le ha donate, dopo di averle, concretamente, attuate nella sua esistenza terrena.
 Il Decalogo, a buon diritto, può essere definito "la Costituzione di ogni uomo"; si potrebbe chiamare, anche, la prima Carta dei diritti e dei doveri dell' uomo", cha la Bibbia ci ha consegnato.
 L'uomo e la creazione, infatti, sono difesi molto di più, se gli uomini stessi si sentono moralmente responsabili di tutti e di tutto, di fronte a Dio.
 Anche il mondo contemporaneo, con tutti i propri manifesti sui diritti e doveri dell'uomo", è chiamato a riscoprire Dio creatore, l'unica vera sorgente della comune responsabilità, per la promozione della famiglia umana nella giustizia e nella pace.
 - La parola della Legge è scandalo, come la croce è stata considerata scandalo e follia di Cristo crocifisso per i Giudei e per i Greci.
 I Giudei, che invocano i miracoli, e i Greci, che cercano la sapienza, sono da considerarsi nostri contemporanei. Infatti, siamo un pò tutti Giudei, perché scambiamo il divino con il prodigioso, la risposta del chiromante o della fattucchiera, come l'ultima parola di Dio, l'incrociare le dita o il toccare ferro, di fronte alla tonaca del prete o della monaca, come liberazione dal male: perché ci sentiamo autorizzati a dettare norme e condizioni all' azione salvifica di Dio.
 Soprattutto, siamo un pò Greci, perché giudichiamo Dio e la sua parola, anziché lasciarci guidare dal vangelo, perché andiamo a cercare la salvezza in una sapienza scientifica o razionale, con la pretesa che essa possa spiegare tutto e tutto risolvere; così come il primo astronauta russo, che, "passeggiando" per il cielo, affermò di non aver incontrato Dio.
 Il cristiano, invece, propone, umilmente, a sé stesso e agli altri, la fede in "Cristo crocifisso", che è "scandalo e follia" per gli uomini, "potenza e sapienza" per Dio.
 - L'incontro di Gesù con i mercanti del tempio attesta, per la prima volta, nel vangelo di Giovanni, la presenza di Gesù a Gerusalemme, durante la festa ebraica di Pasqua.
 Lo scontro tra Gesù e i mercanti non asseconda la violenza, quanto, piuttosto, vuole indicare una liturgia di grande significato.
Come doveva apparire il Tempio di Erode a Gerusalemme
 Giovanni si riferisce, certamente, al contenuto del Salmo 69: "Lo zelo per la tua casa mi divorerà" .
 In quel momento, è accaduto un fatto epocale: il passaggio dalla mentalità dell' uomo, che, precedentemente, offriva sacrifici di animali a Dio, alla certezza che, nel Figlio immolato, si celebra l'evento universale della salvezza di tutta l' umanità.
 E Cristo introduce, nella storia, una liturgia nuova e perenne: "Amatevi come io vi ho amati ". 
Gesù, in quanto uomo, che ama gli uomini, è sollevato sulla croce. La croce è la distruzione della Legge, la distruzione del tempio (dove si offrivano i sacrifici degli animali) e la distruzione della sapienza, perché la via della croce è una via aperta, soprattutto, agli umili ed ai semplici.
 Essi sono coloro, che vivono "nel buio del venerdì santo". La fede è, invece, il modo certo di "abitare in Dio". Proprio la croce ci porta a superare tutte le barriere (tra noi e gli altri). Ci è facile, allora, capire che solo la misericordia di Dio ci salverà.
                                                                                  Mons. Antonio Scarcione    

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