lunedì 26 marzo 2012
I nobili Trigona tornano a Palazzo
"Orgogliosi e onorati di avere impersonato il marchese Ottavio Trigona e la consorte", così esordisce il presidente del quartiere Monte, Filippo Rausa che insieme alla moglie, Laura Saffila, in costume del ‘700 hanno fatto gli onori di casa a Palazzo Trigona accogliendo gli ospiti nel prestigiosissimo Palazzo Trigona della Floresta, in uno dei primi eventi con apertura al pubblico dopo la sua ristrutturazione.
L’occasione è stata data della “Tavolata di San Giuseppe” organizzata dal Comitato Castellina ed ospitata nel quartiere Monte presso il Palazzo Trigona.
Massimo Di Seri, presidente del quartiere Castellina, organizzatore dell’evento, che ha visto per il secondo anno consecutivo la partecipazione dei maestri del Club Arti & Mestieri, ha espressamente voluto la presenza del presidente del quartiere Monte, Filippo Rausa a testimonianza della collaborazione fra i due quartieri e dell’ospitalità che il Comitato nobile quartiere Monte a rivolto al Comitato Castellina in questa occasione.
E così in una serata memorabile alla presenza di migliaia di concittadini accorsi per accarezzare il sogno di varcare la soglia di Palazzo Trigona, riaperto dopo oltre 50 anni, per assistere al concerto di musica da camera, al piano nobile, diretto dal maestro, Francesco Cultreri al pianoforte, e Carmelo Capizzi al flauto, e per degustare le appetitose pietanze tipiche del ‘700 preparate in loco dai Maestri del Club Arti & Mestieri, la presenza dei coniugi Rausa, di Salvatore Bruno nelle vesti di valletto è stata per tutti una piacevole sorpresa, un ritorno indietro nei secoli che furono, la ciliegina sulla torta di questo importante evento.
Al di là di commenti retorici, ha affermato Filippo Rausa, "impersonare i Trigona è stato un onore ed un privilegio, forse il fato a voluto che io impersonassi detto personaggio; sarà per l’attaccamento a questo quartiere, alla storia di questa nostra importante e bellissima Città che nell’ultimo secolo è stata vittima di scellerate alchimie politiche piovute dall’alto, e di cui poco o nulla i nostri antenati hanno potuto fare".
"Con mia moglie e Salvatore abbiamo cercato di impersonare i personaggi con la massima deferenza e dedizione, tenendo sempre presente che impersonavamo un 'pezzo' importante della storia di Piazza Armerina".
"Per il resto è stato molto piacevole ricevere tantissimi complimenti, in particolare mia moglie Laura è stata semplicemente impeccabile, bellissima, nel portamento ha mostrato un fascino d’altri tempi".
Armando Cannetta
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