"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

mercoledì 25 dicembre 2019

La Domenica con Gesù, NATALE DEL SIGNORE

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale 

“Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace…la salvezza…” Is 52,7-10 . 
“Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, ha parlato a noi per mezzo del Figlio…” Eb 1,1-6 . 
“…Veniva al mondo la luce vera…Venne tra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto…A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio…” Gv 1,1-6.

-“Nel linguaggio biblico “parlare” significa “agire””. Secondo la narrazione della creazione, Dio fa esistere l’ universo attraverso la sua parola. Attraverso la sua parola Dio, altresì, conclude l’ alleanza con il suo popolo. Infatti, presentandosi come Figlio del Padre, Gesù fa comprendere ai suoi discepoli che Dio si comunica agli uomini attraverso la sua esistenza e la sua umanità.

-“Natale…parola magica…”Ogni anno, un po’ ovunque, nel mondo, le stelle della pace brillano e le armi tacciono (almeno ber una breve tregua). Parola magica per molti bambini, che sgranano gli occhi davanti ai doni, per tanti anziani e ammalati, ai quali arriva u po’ di calore, di attenzione e di amicizia, perché è Natale. Natale è il momento, in cui il mondo aspira alla pace, in cui l’ umanità riprende a sperare. Certamente, il racconto della nascita di Gesù ci intenerisce e ci commuove: questo bambino è il Figlio di Dio, è Dio stesso che ci viene a visitare.

-“Natale, un avvenimento che viene a contestare una certa immagine di Dio”. Ci possiamo chiedere: chi è Dio ? Dov’è Dio ? E’, lì, sulla paglia, ad altezza d’ uomo, che si lascia dare del tu. Bisogna, quindi, scegliere, costantemente, tra due immagini di Dio. O Dio è per noi un’ idea lontana e vaga, un personaggio importante, ma inaccessibile e freddo…Oppure, Dio ha per noi un volto d’ uomo, è diventato uno di noi, si è fatto prossimo ad ognuno di noi. Per “follia”, senza dubbio. Certamente, per amore: le due cose per Dio sono simili. Dio, come afferma Paolo, “si è annientato”.

-“Natale, parola magica, ma anche tragica”. Il dramma comincia proprio nel presepe. Il dramma del rifiuto, dell’ incomprensione riservata a un Dio che si immaginava rinchiuso nella sua onnipotenza e nelle sue leggi, davanti alle quali l’ uomo non poteva che inginocchiarsi come un suddito.

Certamente, ciò che in Dio è onnipotente è l’ amore. Natale è l’ amore di un Dio disarmante, di un Dio offerto ai nostri sguardi. “Un Dio a portata di mano ! ”. Natale è questo Dio, che ci ama talmente da lasciarsi disarmare nella sua fragilità e prossimità.

-“Natale, è un evento che ci porta una nuova immagine del’ uomo”. Se Dio oggi si fa vicino a noi è per insegnarci a diventare il prossimo di ogni uomo. Specialmente del debole e del piccolo. Poiché Dio si è fatto uomo, ogni uomo diventa il riflesso, l’ immagine di Dio. Quando questo diventerà realtà nel nostro mondo ? Quando si finirà di scartare, di mettere ai margini, di rifiutare gli altri ? E le ingiustizie, gli esili e le torture, quando avranno termine ? In questo mondo, in cui cresce il fossato che separa i ricchi dai poveri, in cui si continua a morire di fame o perché mancano le medicine. In questa società, in cui crescono (invece di scomparire) l’ intolleranza e il razzismo, lo sfruttamento e la voglia di dominare, sfruttare e asservire.

-“Pace agli uomini che Dio ama”. Così cantavano gli angeli. Questa gioia, pace e amore, siamo intenzionati a portarli agli altri ? Dopo il Natale, che cosa sarà cambiato nel nostro mondo e nel nostro cuore ? Ogni volta che vivremo l’ amore e saremo attenti ai più poveri, il Natale “resisterà”. Infatti, come dice Gesù: “tutto quello che avrete fatto a uno di questi piccoli l’ avrete fatto a me”. 

                                                      Mons. Antonino Scarcione

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