"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 28 dicembre 2019

La Domenica con Gesù, SANTA FAMIGLIA DI GESU' MARIA E GIUSEPPE / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Chi onora il padre espia i peccati…Chi onora sua madre è come chi accumula tesori…” Sir 3,2-6.12-14 . “…Voi, mariti, amate le vostre mogli e non trattatele con durezza…”Col 3,12-21. 
“I magi erano appena partiti, quando un angelo…apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: alzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finchè non ti avvertirò…” Mt 2,13-15.19-23.

La famiglia di Gesù non è proprio privilegiata. Infatti, partecipa alla storia, alle vicende liete e tristi che accadono, e, proprio per difendere l’ incolumità di Gesù, Maria e Giuseppe devono emigrare all’ estero, per proteggere Gesù e ritornare, quando il pericolo sarà passato. Com’ è, purtroppo, attuale questa storia, anche ai nostri giorni ! Pensiamo alle famiglie di tante nazioni che affronteranno questo periodo dell’ anno da emigranti, forzati, immersi nella penuria, nell’ angoscia, nella paura, nei mille disagi, in mezzo a gente che appartiene ad un’ altra cultura, che parla un’ altra lingua, che professa una religione diversa.

Ebbene, è stata questa la sorte della famiglia di Gesù. Di problemi, la famiglia di Nazareth ne ha avuti tanti, ed i più grossi, in verità, li ha creati proprio Gesù. Questo ci fa capire che il modello di famiglia cristiana non è una famiglia che gode di una vita tranquilla, senza sussulti, bensì una famiglia che sa fare la volontà di Dio, anche in tempi difficili. Una famiglia, guidata dalla fiducia nel Signore, in cui ci si vuole bene, tanto bene.

Gesù stesso, per quanto buono fosse, obbediente, coscienzioso, non era certo un figlio “facile”. La sua identità, la sua missione, il compito che lo attendeva, potevano mettere addosso una certa apprensione.

Eppure, Maria e Giuseppe hanno svolto bene il loro ruolo, rispettando i diversi tempi della sua crescita: l’ infanzia, la fanciullezza, la giovinezza, l’ età matura. Accompagnandolo con tenerezza e affetto e lasciandolo libero, quando venne il momento di andare per la sua missione.

Del resto, è proprio questo che Dio si attende dai genitori. Il loro è e rimarrà “un mestiere” difficile. Ma quando a guidarli sono la fede in Dio e l’ amore, non c’ è avversità che sia insormontabile.

                                           Mons. Antonino Scarcione

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