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l'arrivo a scuola |
Per gli oltre duecento bambini presenti stamani nella palestra della scuola media Capuana, per gli insegnanti ed i genitori presenti, quella di oggi resterà una giornata che certamente non dimenticheranno facilmente; infatti per la prima volta nella storia della nostra città e del nostro quartiere San Nicolas (o San Nicola o San Nicolò), ha fatto la sua apparizione.
In pompa magna San Nicolas vestito con il classici paramenti da vescovo è stato accolto dagli increduli ragazzi, che tutto si aspettavano fuorché la presenza maestosa del famoso vescovo, poi divenuto santo, passato alla storia come il personaggio storico da cui derivano tutte le versioni dell’attuale Babbo Natale.
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San Nicolas parla ai ragazzi |
Ad accogliere San Nicolas il presidente del quartiere Monte, Filippo Rausa ideatore di questo simbolico evento, senza precedenti a Piazza Armerina, e tutti i soci impegnati sin dalle prime ore del mattino per i preparativi, Alessio e Marco Lombardo, Pietro Rausa, Simone Grillo, Laura Saffila, Cristian Signorello, Cono Randazzo e tanti altri.
Presente anche il prevosto della Cattedrale mons. Antonio Scarcione, sostenitore delle attività del quartiere e responsabile nel sito del quartiere, www.quartieremonte.com, relativamente le pagine dedicate al “Commento domenicale alla S. Messa”; per la scuola con i vice presidi Stefania Cincotta, Mario Furnari e tutti i docenti della sezioni materna, elementare e media.
L’arrivo di San Nicolas tra lo stupore generale è stato accolto con un boato di scroscianti applausi e tra due ali di folla, nella grande palestra, ha trovato posto accanto al grande albero di Natale appositamente realizzato dai soci del quartiere qualche settimana fa.
Li, San Nicolas ha iniziato a raccontare la sua fantastica storia, “dicendo di trovarsi a casa nel quartiere Monte Mira (detto comunemente solo Monte), che oltre a ricordargli la città dove egli è nato (Myra nell'odierna Turchia), nei secoli è stato particolarmente amato dai piazzesi che lo accolsero costruendogli una chiesa e dedicandogli una via, la via San Nicolò.
Di come tanti secoli fa, quando era più giovane, avesse fatto diversi miracoli e anche molti doni generosi, e in seguito a queste buone azioni le persone avvicinarono la sua figura ai bambini buoni, dicendo che portava a loro dei doni”.
A continuato descrivendo la sua popolarità nel nord Europa, dicendoci “che in Germania lo chiamavano Sint’Class, e che quando i migranti del nord Europa partirono per la lontana America, gli americani ‘burloni’ trasformò il suo nome in Santa Claus, quasi che fosse un altro uomo”.
Infine, ha ufficialmente detto che “questo altro uomo chiamato Babbo Natale, che da qualche decennio, e ritornato qui in Europa ed ha iniziato a portare doni in tutte le case dei bambini, buoni, altro non è che suo nipote”.
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mons. Scarcione saluta la scolaresca |
A conclusione del suo discorso San Nicolas
ha ricordato la nascita di Gesù bambino, ha ringraziato tutti,
augurando gioia, serenità e fortuna.
Nel corso della visita sono state donate le caramelle dai nipoti Babbo Natale e sono stati estratti a sorte dodici premi.
Sono seguiti dei brevi interventi di saluto e ringraziamento di mons. Scarcione, della vice preside Cincotta e di Filippo Rausa, al termine i bambini si sono esibiti in un canto di commiato a San Nicolas, certi di ritrovarlo il prossimo anno per festeggiare ancora.
Alessio Lombardo
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