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"Oggi sarai con me nel paradiso". La croce, con le parole
I.N.R.I. (Gesù Nazareno Re dei Giudei), è l' immagine di Cristo re,
che ci viene presentata dalla liturgia. Il suo è un regno di
giustizia, di amore e di pace, da accogliere come un dono. Non c' è
spazio per lo sfarzo, la ricchezza e l'imposizione sui sudditi. Anzi, il re è
proprio colui che viene spogliato di tutto: anche delle vesti e della sua stessa
dignità. L' "esercizio del potere" gli deriva dal dono totale di sè e
della vita, sacrificata per gli altri. Dentro questa logica, che dà
spazio alla resurrezione, si inserisce la regalità di Cristo
Signore. sabato 23 novembre 2013
La Domenica con Gesù, Gesù Cristo Re dell'Universo
……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
Testi:
"...Il re Davide concluse con loro un' alleanza a Ebron davanti al Signore
ed essi unsero Davide re d' Israele..." 2Sam 5, 1-3 .
"...E'
lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel
regno del Figlio del suo amore, per mezzo del quale abbiamo la redenzione, il
perdono dei peccati..." Col1, 12-20 .
"...Anche i soldati lo
deridevano, gli si accostavano per porgergli dell' aceto e dicevano: Se tu sei
il re dei Giudei, salva te stesso. Sopra di lui c' era anche una scritta: Costui
è il re dei Giudei..." Lc 23, 35-43 .
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"Oggi sarai con me nel paradiso". La croce, con le parole
I.N.R.I. (Gesù Nazareno Re dei Giudei), è l' immagine di Cristo re,
che ci viene presentata dalla liturgia. Il suo è un regno di
giustizia, di amore e di pace, da accogliere come un dono. Non c' è
spazio per lo sfarzo, la ricchezza e l'imposizione sui sudditi. Anzi, il re è
proprio colui che viene spogliato di tutto: anche delle vesti e della sua stessa
dignità. L' "esercizio del potere" gli deriva dal dono totale di sè e
della vita, sacrificata per gli altri. Dentro questa logica, che dà
spazio alla resurrezione, si inserisce la regalità di Cristo
Signore.
- L'
identità di Gesù e del Crocifisso. C'è un detto popolare, che suona così:
"Come si vive si muore". Sottolineando, così, la continuità, che
c'è tra lo stile di vita e la morte. Proprio il
vangelo di Luca fa emergere l' attenzione di Gesù verso gli altri, anche
nella tragedia della croce. Là notiamo, infatti, un' importante promessa
del Signore a favore del malfattore pentito: "Oggi con me sarai nel
paradiso". Il donare la vita e il porre in una situazione di salvezza gli
altri, aveva caratterizzato tutta l'esistenza terrena di Gesù
e adesso qualifica anche questo momento di passaggio verso la vita eterna.
-
Tutto è sottomesso al potere di Cristo. La Lettera ai cristiani di Colossi
precisa la qualità e l'estensione del potere di Cristo: "Egli è l'
immagine del Dio invisibile" ed ha il potere di liberare l' uomo dalle
tenebre, offrire il perdono dei peccati, pacificare il cielo e la terra.
Prospettiva completamente diversa, rispetto a quella data dai regni umani e
alle forze in gioco nelle relazioni tra le persone, i popoli e coloro che vi
esercitano il potere. Così, anche l' estensione del potere di Cristo va ben
oltre i limiti spazio-temporali dell' esistenza umana, infatti, precede la
creazione e si estende alle realtà del cielo.
- Ogni
situazione può essere raggiunta dalla misericordia di Dio. Nel quadro, che è
stato delineato, trovano posto le varie realtà umane e ogni essere vivente
viene toccato dall' amore di Dio, dalla sua benevolenza e dalla sua
misericordia.
La presunzione di pensare con le proprie capacità individuali e
di "bastare a sè stessi", dando senso e significato ad ogni cosa,
rende l' uomo incapace di riconoscere che "non tutto si può piegare alla
propria idea".
Invece, un atteggiamento umile e aperto all' altro ci fa
accogliere la misericordia di Dio, l' unica capace di recuperare positivamente
anche le situazioni più negative o disperate. Il mistero di Cristo, Re
dell' universo, ci faccia percepire la misericordia divina e dia a ciascuno la
capacità di accogliere il senso e il significato della vita in ogni situazione,
anche in quelle più critiche e dolorose.
Mons. Antonino Scarcione
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