"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 16 novembre 2013

La Domenica con Gesù, XXXIII del Tempo Ordinario/C

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
 
Testi: "...Sta per venire il giorno rovente come un forno...Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà..." Ml 3, 19-20a.
 
"...Fratelli, sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi...nè abbiamo mangiato gratuitamente il pane...abbiamo lavorato duramente... per non essere di peso ad alcuno di voi..." 2Ts 3, 7-12.
 
"Mentre alcuni parlavano del tempio...Gesu' disse: Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta"...Metteranno la mani su di voi e vi perseguiteranno...Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto..." Lc 21, 5-19

 - Seguire Gesù significa dare la vita. Il discorso sulla fine del mondo (introdotto dalla distruzione del tempio) invita a considerare la situazione attuale. Non si tratta di aspettare gli eventi con le mani in mano, lasciandoci colpire superficialmente dalle catastrofi, che, momentaneamente, attirano l' attenzione, bensì di assumere le decisioni più importanti della vita. Come cristiani siamo invitati a seguire Gesù. Ciò comporta il dono della propria vita, mettendoci nelle mani di Dio, con la fiducia che "nemmeno un capello del capo andrà perduto" .

 - La persecuzione è il luogo della testimonianza. Lo stile di vita del cristiano, talvolta, conduce ad essere derisi dai nostri contemporanei. Infatti, mentre il mondo suggerisce di badare a sè stessi, di far valere la propria forza e i propri diritti, il vangelo, invece, ci chiede di essere creatori di relazioni nuove, anche attraverso "l' utopia" della mitezza. Come ha insegnato Gesù: "Beati i miti, perchè erediteranno la terra." Sappiamo bene che costruire relazioni interpersonali, fondate sulla mitezza, vuol dire dare testimonianza cristiana, in un contesto, dove la violenza, la prevaricazione e il bullismo sembrano essere caratteristiche dominanti.

 - La fede cresce nella perseveranza. Anche il vangelo elenca catastrofi naturali, guerre e distruzioni, insieme a persecuzioni, addirittura, nel contesto familiare, eppure ci invita a non rimanere terrorizzati, a dare ugualmente testimonianza, a lasciarci guidare dal Signore, che afferma: "Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita".

 - La comunità educante verso i fratelli. San Paolo ed i suoi collaboratori, nell' annuncio del vangelo, si offrono come modello esistenziale: provvedono al loro sostentamento, affinchè la missione sia libera e credibile. Questo atteggiamento ci induce a riflettere sul valore della testimonianza della comunità cristiana. Le parole ed i proclami, nella società contemporanea, sono molti e spesso scadono in una forma di pubblicità, come avviene per la vendita di un prodotto. 

 Invece, le persone, che vivono concretamente il vangelo, hanno un fascino diverso, certo, meno appariscente, ma più tenace nel coinvolgere le giovani generazioni. La "disgregazione" della società e delle famiglie, come anche la frammentazione nelle stesse esistenze personali, sottolineano l' importanza, insostituibile, del ruolo della comunità cristiana. La sequela di Gesù non è soltanto un fatto individuale, perchè al cammino personale deve accompagnarsi anche quello della comunità, nella quale ciascuno ha il proprio ruolo ed è chiamato a dare il suo contributo.  

                                                                                   Mons.   Antonino Scarcione

Nessun commento: