"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 30 agosto 2015

La Domenica con Gesù, XXII del Tempo Ordinario/B

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: "...Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla..." Dt 4, 17-18.21b-22.27 . "...Religione pura e senza macchia...è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo..." Ge 1, 17-18.21b-22.27 . "...Non c' è nulla fuori dell' uomo che, entrando in lui...possa renderlo impuro...E diceva:...Infatti...dal cuore dell' uomo escono...impurità, furti, omicidi, adulteri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza..." Mc7,1-8.14-15.21-23.


Questa domenica pone al centro il "valore della parola di Dio". Tutte e tre le letture confluiscono attorno a questa unità tematica. Il vangelo ruota attorno al caso delle abluzioni rituali, che Gesù pone in secondo piano, rispetto alla parola divina. Il cuore dell' annuncio è certamente racchiuso nelle parole: "Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate le tradizioni degli uomini. La prima lettura invita ad accogliere ciò che Dio insegna nella sua purezza ed integrità. Il testo di Giacomo, invece, prosegue con la stessa necessità di ascoltare la parola di Dio e, nello stesso tempo, in quella di attuarla nella vita. Ad es., visitando gli orfani e le vedove.
- L' episodio del lavaggio. Marco prende le mosse da un caso ben preciso: esistono nella tradizione giudaica delle abluzioni rituali, che alcuni discepoli di Gesù trascurano: gli scribi ed i farisei ne chiedono conto direttamente a Gesù. In particolare: esse non sono contenute nella Bibbia; sono nate, invece, come esplicitazione del messaggio biblico e come aiuto, per vivere, in pienezza, la parola di Dio.
Ora il punto è questo: a tali tradizioni si attribuisce un' importanza sempre maggiore, cosicché esse spesso offuscano e/o annullano la Parola di Dio, di cui, invece, si sarebbero voluti fare interpreti ? Che cos' è più importante, il comandamento, che Dio ci ha donato, o le norme religiose e cultuali, che gli uomini hanno stabilito ?
- Tradizione e tradizioni. Ogni comunità cristiana ha le proprie usanze e tradizioni. L' aspetto forse più evidente è dato dalla pietà e religiosità popolare; si pensi, per es., alle vecchie e nuove forme devozionali, a pratiche di pietà di gruppi e movimenti. Le letture bibliche offrono l' occasione, per annunciare la purezza della fede e per verificare, se tradizioni e usanze occupino uno spazio equilibrato. Ecco come "guidare" questa riflessione e verifica: le nostre tradizioni si aprono alla superstizione ? Qual è la loro origine storica e la loro ispirazione originaria? Ci sono incrostazioni, che si sono sovrapposte nel tempo e ora ne offuscano il valore originario ? Sono vissute secondo il senso della fede cristiana ? Sono di aiuto o piuttosto di ostacolo alla fede in Gesù Cristo ? Esse occupano uno spazio più importante di quello dovuto alla Parola di Dio ?
Non si tratta di abolire o distruggere, ma di "purificare". Frasi, come, "si è fatto sempre così", vanno prese nel loro valore relativo e non perenne. Tuttavia, nella pastorale non si può trascurare il fatto che queste tradizioni sono per tutti l' unico o principale approccio con la Chiesa e la fede cristiana; semmai sono da sostanziare nei contenuti di fede e da farne un' occasione, per un contatto vitale con la Parola di Dio.

                        Mons. Antonino Scarcione

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