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Giuseppe Suffanti |
Vorrei partire dal commento fatto dal Sig. Gioacchino Giunta, a proposito del mio ultimo articolo sui ricordi del quartiere Monte, il quale dice sostanzialmente che “....sarebbe disposto a lasciare tutto, tranne moglie e figlia, pur di ritornare nella magica atmosfera del quartiere Monte, di alcuni decenni fa”.
Nel mondo dei sogni, sarei d'accordo con il caro lettore, al quale mi sento di dire però, che oggi non ci sono più le stesse condizioni di allora.
I tempi cambiano e tutto si trasforma, in peggio o in meglio, non si sa; qualsiasi considerazione sarebbe opinabile, ma una cosa è certa: la vita va vissuta con tutta l'intensità, l'amore e la passione di cui siamo capaci, nello stesso momento in cui ci viene concesso di viverla.
Il dopo è fatto solo di ricordi, come la magica atmosfera della via Monte creata dai piccoli venditori di “mille cose” piazzati nei vari angoli delle strade come il tizio che vendeva le fichidindia, sbucciandole davanti al caio che subito li mangiava, e poi c'erano i venditori di prugne, luppini, melicucchi, sorbe, pere, ciliege, “babaluci”, ecc. ecc. e tutti , nell'ottica di portare alle famiglie le risorse necessarie con un onesto guadagno, si conviveva serenamente.
In questo mondo c'eravamo noi ragazzi disponibili ad accogliere qualsiasi esperienza; infatti, nella stagione estiva, era normale andare a bottega da un artigiano, come il falegname, il sarto, il barbiere, il meccanico, ecc. per imparare un mestiere ”nella vita …..non si mai”.
Da queste esperienze si riceveva, non solo piccoli segnali di vita lavorativa ma anche una solida formazione, in sintonia con quella delle nostre famiglie. Al contrario di oggi, in cui si assiste al grave disorientamento dei nostri giovani per la presenza di diverse agenzie educative, spesso non edificanti, anzi!.
E quindi il bellissimo ricordo dei nonni, dei vicini, 'du mastru, dei genitori che con i loro consigli e il loro esempio, ci indicavano, giorno per giorno, la strada maestra per diventare cittadini onesti e capaci di nobili azioni.
Ma come ci si preparava all'appuntamento del ferragosto? Bisogna dire che mentre la festa religiosa di Maria Santissima delle Vittorie era a cadenza annuale, il Palio dei Normanni si svolgeva ogni quattro anni.
Oggi non più! Per il quartiere Monte si sono vissuti anni irripetibili, caratterizzati dalla coincidente presenza dei primi emigrati, che dal Nord ritornavano a ferragosto per vivere qualche giorno con amici e parenti, ostentando il meglio della nuova tecnologia, macchine, radio, televisori, ecc.
Per arrivare all'appuntamento di ferragosto, c'erano delle procedure particolari, si pulivano le case, si acconciavano i vestiti, si preparavano gli ingredienti per pranzi ed inviti speciali, si pagavano i barbieri portando sacchi di frumento nelle sale da barba, in relazione ai servizi di barba e capelli di un anno, mentre loro ringraziavano i clienti con piccoli calendari profumati.
Oggi molte cose sono cambiate, ma chiunque abbia vissuto, con passione e amore le proprie radici, oggi si ritrova al riparo, o quasi, dai falsi idoli e da becere tentazioni che la vita moderna propone.
Giuseppe Suffanti
3 commenti:
bei ricordi anche se la prima parte era molto più intensa e piena di emozioni
sono totò murella, compagno di scuola ed uno dei quattro della band alla quale faceva parte anche il pippo suffanti del quartiere monte ( gli altri erano angelo masuzzo e mauro fuardo .
Insieme: si musciva con caterina ( la 500 giardinetta con le fiancate di legno di Mauro Fuardo);
si funava (una sigaretta in quattro);
si suonava e si cantava nella grande casa del monte di mauro ;
si creava dal nulla una band ( la fisarmonica di mauro,un parafango di una macchina per tamburo e pippo suffanti cantante .
tutti poi a studiare la chimica che l' incorrutibile ed inflessibile dott. Pace faceva di tutto affinchè non la amassimo come noi la amavamo (quanto studiavamo!)
sì anche io sono un nostalgico del quartiere monte e dei tempi di allora dove imperava la solidarietà il sacrificio e la speranza di un futuro migliore che ci avrebbe sicuramente visto come attori protagonosti .
sono le 5 del mattino e prego di scusarmi se la forma non è perfetta ma tutto è stato scritto con la emozione nel ricordo di quei tempi bellissimi ed irripetibili.
totò murella
Io invece non rimpiango per niente quegli anni di fame di difficoltà di stenti .
Caro Mirella hai ragione. Tutti sognavamo e abbiamo studiato faticato e lavorato per averlo. E l abbiamo conquistato.
Vivere in un bello appartamento o in una villetta allo scarnate e' molto meglio che vivere in un catodo con il mulo e le galline ( io vivevo così ).
Avere anche una piccola campagna oggi , per fare la villeggiatura, e' molto meglio ma soprattutto meno faticoso che doverla coltivarla per campare come faceva
Mio padre.
Cari nostalgici se dovessimo tornare ai tempi antichi ricordatevi che quasi tutti noi abiteremmo ancora nei catoi io non ho alcuna nostalgia!
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