San Francesco |
martedì 4 ottobre 2011
Quando una volta si celebrava anche a Piazza san Francesco, Patrono d'Italia.
Martedì 4 ottobre la chiesa ricorda San Francesco d'Assisi, proclamato Patrono d'Italia; il più santo degli italiani il più italiano dei santi.
Ricordo da ragazzo quando la nostra chiesa di San Francesco era officiata, padre Alberghina ne era il ‘custode’, la chiesa era aperta ogni giorno ai fedeli, si veneravano oltre a san Francesco, l’Immacolata Concezione, le messe si celebravano con assiduità, la cura della chiesa era affidata alle Suore che prestavano il loro servizio nell’attiguo ospedale Chiello.
Con l’età avanzata di padre Alberghina, la successiva morte e il trasferimento dell’ospedale Chiello dal quartiere Monte in c/da Bellia, la fine inesorabile dell’antica chiesa, che era stata costruita dai frati francescani insieme al convento intorno al 1300.
Secoli di storia l’asciati all’incuria dell’uomo e del tempo, la chiesa per qualche anno ancora dopo la morte di padre Alberghina, in occasione della festa dell’Immacolata Concezione, continuò ad essere aperta ai fedeli, successivamente chiusa e usata come deposito; ricordo qualche anno fa, conteneva addirittura la 126 bianca, dismessa dal parroco della Cattedrale e una quantità di rottamaglie varie che certamente avrebbero potuto e dovuto trovare posto altrove.
La chiesa ahimè è off-limits da un decennio ai fedeli, ai pellegrini in visita in città e ai turisti in genere che purtroppo devono accontentarsi di un fugace sguardo e/o di uno scatto fotografico.
L’unica speranza e il nostro augurio per vedere riaperta e restituita al suo splendore la chiesa di San Francesco, sono i prossimi lavori di ristrutturazione dell’ex ospedale acquistato dalla Diocesi qualche anno fa, che dovrebbe prevedere in questo primo lotto anche la messa in sicurezza e l’utilizzo dell’antico chiostro dei padri francescani.
Consapevoli della determinazione del nostro amato Vescovo mons. Michele Pennisi, dallo staff ai Beni culturali della Diocesi guidato da padre Pino Paci, confidiamo in loro, certi del lungimirante progetto, che a Dio piacendo, nel prossimo decennio vedrà il Vescovado, e tutti gli uffici allocati nell’ex ospedale, con la pregevole chiesa di san Francesco, riaperta al culto dopo troppi, lunghi anni d’oblio.
Nel frattempo, aspettando tempi migliori, rivolgiamo le nostre lodi a san Francesco, raccolti in preghiera in una delle chiese cittadine al momento aperte al culto.
Filippo Rausa
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3 commenti:
A proposito di quanto fosse in auge la chiesa di S. Francesco, un anziano, molto anziano, l'altro giorno mi ricordava che negli anni trenta/quaranta, questa chiesa era molto frequentata soprattutto durante il periodo degli esercizi spirituali della S. Pasqua. L'affluenza era tale che tanti fedeli erano costretti a stare fuori. Ma la cosa curiosa non era tanto la numerosa partecipazione agli esercizi spirituali, considerate le pochissime occasioni mondane di allora, quanto l'orario delle funzioni. Infatti, gli esercizi spirituali iniziavano alle 6,30 di mattina e alla fine, all'uscita dalla chiesa, c'era la tanto attesa sfilata delle giovani ragazze accompagnate rigorosamente dalle madri, tra due ali di giovani, e meno giovani, maschi pronti a carpire qualche occhiata d'intesa della futura fidanzata. Non erano rari i casi che da lì a qualche settimana ci scappassero le famose "fuitine". Altri tempi !!!
G. M.
si vede che la chiesa è impegnata in altro....
Non tutti sanno che:
- nella chiesa di S.Francesco è custodito il corpo del Beato frate francescano messinese Simone d'Aymone, martirizzato nel 1315 lungo la strada Piazza-Aidone;
- la costruzione della stessa iniziò nel 1603 accanto alla già esistente chiesa dei Carmelitani di S.Calogero;
- nel 1742 venne inaugurata la facciata insieme a quella di S.Stefano.
G. M.
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