La saggezza della risposta di Gesù consiste proprio nel riportare la questione al progetto iniziale del matrimonio, così come Dio lo aveva pensato. Egli cita sia il 1° che il 2° capitolo della "Genesi". Il 1° riporta la distinzione sessuale, come chiara volontà divina ("Dio li fece maschio e femmina"), il 2° la composizione sessuale come espressione di profonda, intima comunione ("Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola"). Con la citazione biblica, Gesù richiama la volontà divina, che voleva un' unità di comunione. Formula, quindi, un principio chiaro: " Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto". L' anello debole che ha incrinato il diritto divino è, dunque, la durezza spirituale degli uomini. Se, finora, la legge ha fatto testo e fondava giuridicamente il divorzio, ora, con Gesù, si ritorna al progetto iniziale. C'è aria fresca di primavera nelle sue parole e il suo insegnamento suscita l' appassionato interesse della folla.
- Il Quadretto con i bambini. Gesù rende visibile la tenerezza di Dio e il suo legame con i semplici e gli innocenti. I discepoli, che vogliono allontanarli, non si rendono conto di agire contro la sua volontà. Sappiamo che i bambini sono additati come esempio, per entrare nel regno di Dio. Perché ? Perché il bambino ha fiducia nel genitore e si sente amato e protetto. Egli è lì disponibile per chi gli sta vicino e vuole prendersi cura di lui. Ciò che nel bambino è innato o istintivo deve diventare, nell'adulto, impegno serio e duraturo.



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