domenica 13 novembre 2011
La Domenica con Gesù, XXXIII^ Domenica del Tempo Ordinario
……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.
" Bene, servo buono e fedele, prendi parte alla gioia del tuo padrone".
La vita dei credenti si dibatte, spesso, tra l' attivismo frenetico, scandito dall' orologio, dal computer e dal cellulare e l' indifferenza più assoluta verso gli altri, come se al mondo ci fossi solo io!
In concreto, i tempi " ultimi " sono, già, i nostri tempi, perché l'attesa di Cristo nella storia si fonda sul riconoscimento di Lui, già presente in essa.
Infatti, l'Eucaristia, fin dai primi secoli, veniva celebrata, vegliando, "nell' attesa della Sua venuta", come tuttora acclamiamo, dopo la consacrazione.
L'annuncio che dobbiamo dare al mondo è: Cristo è veramente risorto. Il tempo si è fatto breve e, perciò, non possiamo perderlo o sciuparlo, né, tanto meno, fermarlo.
Conseguentemente, bisogna additare " l' intraprendenza", con cui i primi due servi della parabola investono il denaro ricevuto, lo fanno fruttare, affrontando il rischio della situazione incombente, senza alcuna paura.
Se ciò accade in campo economico, ancora di più dovrebbe avvenire in quello spirituale, perché si superi la constatazione, che "i figli di questo mondo, verso i loro pari, sono più scaltri dei figli della luce". Perciò, non ha senso che, per paura di Dio e del suo giudizio, si sotterrino i talenti, che si sono ricevuti.
E', inoltre, notevole che la ricompensa per la propria laboriosità sia costituita da un' ulteriore assunzione di responsabilità: "se sei stato fedele nel poco, ti darò autorità sul molto". Si percepisce, quindi, nettamente, l'invito pressante del vangelo a sentirsi sempre più impegnati, nella storia, alla diffusione del Regno di Dio, in base alle capacità di ciascuno.
Anche la perfetta casalinga della famosa pagina del libro de "I proverbi" adempie, bene, la sua parte, secondo una tipologia di servizio, che non va trascurata, perché è preziosa e rara.
Infine, l'incertezza del tempo del ritorno del Signore, rappresentata da Paolo, nella I Lettura ai Tessalonicesi, attraverso l' incisiva immagine del ladro, che arriva nella notte, mira a creare un clima di urgenza a convertirsi e ad essere sempre più figli della luce.
Da qui l'esortazione a non "dormire" come gli altri, ma a vigilare ed essere sobri: un invito che deve contrassegnare ogni comportamento cristiano.
Mons. Antonio Scarcione
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