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Agostino nelle vesti di arabo al Palio dei Normanni |
Caro Agostino Sella, non potevamo non rispondere a una tua reazione sproporzionata, inaccettabile, che corrisponde al rifiuto della libertà di espressione, sebbene non ti abbiamo mai chiamato in causa, e non conoscendo chi ci fosse dietro questa operazione, che comunque non avrebbe cambiato una virgola della nostra lettera.
La miglior difesa è l’attacco avrai pensato caro Agostino, affermato professionista dell’integrazione a Piazza
Armerina, e quindi dopo aver letto il nostro comunicato, abbastanza generico, garbato,
rispettoso, espressione della “preoccupazione” della gente comune, che abita e
vive il quartiere; con un suo scritto, fuorviante che mina appunto alla libertà
d’espressione, ci ha tacciato con affermazioni gratuite e fuori luogo, qualificandoci come razzisti.
Caro Agostino, ci dispiace
averti distratto dai tuoi interessi inducendoti a scriverci una lunga
filippica, ma noi siamo il Quartiere Monte, un gruppo di uomini e donne che in
queste settimane, hanno raccolto le preoccupazioni della gente comune, di tante
famiglie, ma a te poco importa del pensiero della gente, del diritto a parlare senza dover pagare un prezzo di velate minacce.

Caro Agostino l’odio razziale lo alimenti tu, non hai saputo leggere l’articolo che andava su un'altra direzione, nella nostra missiva, noi abbiamo ribadito che siamo per l’accoglienza e lo abbiamo scritto in diversi passaggi; ma tu con affermazioni pesanti e gratuite, ci tacci di razzismo per partito preso, così ci porti a pensare che la posta in gioco è veramente alta.
Sarebbe stato più intelligente da
parte tua incontrare questo Comitato di Quartiere, e rassicurare il consiglio
direttivo della bontà dell’operazione “integrazione migranti”, proprio perché
ci conosci e per il comune passato all’insegna dei valori con Filippo Rausa.
Brevemente,
1 1) Nella
nostra missiva non abbiamo mai parlato di Associazione don Bosco, e da te apprendiamo
che dietro detta operazione ci sei tu, avendo preso una casa in affitto da
destinare a un piccolo gruppo di migranti;
2 2) Non
abbiamo mai parlato del numero di migranti che dovrebbero prendere posto in
questa casa, da te apprendiamo che saranno 6 persone;
3 3) Non
abbiamo mai citato, cosi come scrivi, del colore della pelle di queste persone,
ne tantomeno di possibile odio razziale;
4) Proprio
perché noi parliamo di un “centro di prima accoglienza”, mettiamo avanti le
mani su possibili problemi igienico sanitari, tu stesso dici “hanno rischiato
la morte prima attraversando il deserto, poi il Mediterraneo”, quindi è
legittimo o no ipotizzare che queste persone possano avere contratto malattie
e/o infezioni varie?;
5) Il vero odio, ma questa volta tra la
comunità piazzese, lo inneschi tu, con la tua nuvola fantozziana “con il Ku
klux klan, gli ebrei ad Auschwitz”, sfoderi un attacco violento contro
di noi, ci insulti, pensando di intimidirci ci minacci parlando di codice
penale sull’istigazione; piuttosto ti consigliamo di copriti per via dagli
spifferi per i brividi alla schiena da cui sei percorso, e ti invitiamo a non ammantarti di un credo religioso come
se fossi il depositario di chissà quale verità, se poi la tua solidarietà è
lautamente ricompensata;
6) Nessuno
ha mai messo in discussione un mondo dove neri, bianchi e gialli possono
convivere; a Piazza Armerina, l’integrazione e gli ottimi rapporti sociali tra
la comunità cinese, marocchina, rumena ne sono una testimonianza.
Il tuo atteggiamento,
l’integrazione di cui parli è un’utopia, andrà bene e ne siamo convinti per chi
si professa di religione cristiana, ma ciò che sta succedendo in Europa ci fa
pensare e dubitare che con gli islamici non ci possa essere integrazione,
tranne a tuo dire nell’isola felice di Piazza Armerina, vedremo.
Non è cosi che si fa
l’integrazione, poiché TU con i tuoi atteggiamenti crei uno spartiacque,
paradossalmente istighi un odio che in città non ha motivo di esistere, sarà il
tempo a dire chi ha ragione, in ogni caso la preoccupazione della gente comune non
può essere demonizzata da velate atmosfere cinematografiche della serie “volemose
bene, siamo tutti figli di Dio”, perché purtroppo la realtà è molto, ma molto
diversa, e il Dio che NOI professiamo, che ci porta
ad amare il prossimo a prescindere dalla sua fede, ideologia, cultura o etnia, si
scontra ogni giorno con un Dio abbastanza diverso professato dalla moltitudine
dei migranti islamici presenti nella nostra Nazione e in Europa.
Il tuo, il nostro auspicio di cristianesimo, la nostra comune umanità viene contraddetta giorno dopo giorno dai fatti, e il “relativismo
religioso” che tu professi, nei prossimi anni si tradurrà nel suicidio del
cristianesimo e della nostra civiltà che ha generato i diritti fondamentali
della persona e la democrazia.
Ma
questa storia la lascieremo in eredità ai nostri figli e nipoti, nel frattempo a te lasciamo l’ingrato compito di santificare e demonizzare con decisioni da salotto ciò che è bene e ciò che è male; ai posteri l’ardua sentenza.
In attesa di incontrarti, un abbraccio e tanta serenità.
Il Consiglio Direttivo
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