"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



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Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 23 gennaio 2016

Lancia in resta, Agostino Sella "paladino dei diritti dei migranti" alla conquista del nobile quartiere Monte


Agostino nelle vesti di arabo al Palio dei Normanni
Caro Agostino Sella, non potevamo non rispondere a una tua reazione sproporzionata, inaccettabile, che corrisponde al rifiuto della libertà di espressione, sebbene non ti abbiamo mai chiamato in causa, e non conoscendo chi ci fosse dietro questa operazione, che comunque non avrebbe cambiato una virgola della nostra lettera.

La miglior difesa è l’attacco avrai pensato caro Agostino, affermato professionista dell’integrazione a Piazza Armerina, e quindi dopo aver letto il nostro comunicato, abbastanza generico, garbato, rispettoso, espressione della “preoccupazione” della gente comune, che abita e vive il quartiere; con un suo scritto, fuorviante che mina appunto alla libertà d’espressione, ci ha tacciato con affermazioni gratuite e fuori luogo, qualificandoci come razzisti.

Caro Agostino, ci dispiace averti distratto dai tuoi interessi inducendoti a scriverci una lunga filippica, ma noi siamo il Quartiere Monte, un gruppo di uomini e donne che in queste settimane, hanno raccolto le preoccupazioni della gente comune, di tante famiglie, ma a te poco importa del pensiero della gente, del diritto a parlare senza dover pagare un prezzo di velate minacce.

Caro Agostino l’odio razziale lo alimenti tu, non hai saputo leggere l’articolo che andava su un'altra direzione, nella nostra missiva, noi abbiamo ribadito che siamo per l’accoglienza e lo abbiamo scritto in diversi passaggi; ma tu con affermazioni pesanti e gratuite, ci tacci di razzismo per partito preso, così ci porti a pensare che la posta in gioco è veramente alta.

Sarebbe stato più intelligente da parte tua incontrare questo Comitato di Quartiere, e rassicurare il consiglio direttivo della bontà dell’operazione “integrazione migranti”, proprio perché ci conosci e per il comune passato all’insegna dei valori con Filippo Rausa.  

Brevemente,
1   1)      Nella nostra missiva non abbiamo mai parlato di Associazione don Bosco, e da te apprendiamo che dietro detta operazione ci sei tu, avendo preso una casa in affitto da destinare a un piccolo gruppo di migranti;
2   2)      Non abbiamo mai parlato del numero di migranti che dovrebbero prendere posto in questa casa, da te apprendiamo che saranno 6 persone;
3   3)      Non abbiamo mai citato, cosi come scrivi, del colore della pelle di queste persone, ne tantomeno di possibile odio razziale;
    4)   Proprio perché noi parliamo di un “centro di prima accoglienza”, mettiamo avanti le mani su possibili problemi igienico sanitari, tu stesso dici “hanno rischiato la morte prima attraversando il deserto, poi il Mediterraneo”, quindi è legittimo o no ipotizzare che queste persone possano avere contratto malattie e/o infezioni varie?;
5)    Il vero odio, ma questa volta tra la comunità piazzese, lo inneschi tu, con la tua nuvola fantozziana “con il Ku klux klan, gli ebrei ad Auschwitz”, sfoderi un attacco violento contro di noi, ci insulti, pensando di intimidirci ci minacci parlando di codice penale sull’istigazione; piuttosto ti consigliamo di copriti per via dagli spifferi per i brividi alla schiena da cui sei percorso, e ti invitiamo a non ammantarti di un credo religioso come se fossi il depositario di chissà quale verità, se poi la tua solidarietà è lautamente ricompensata;
    6)    Nessuno ha mai messo in discussione un mondo dove neri, bianchi e gialli possono convivere; a Piazza Armerina, l’integrazione e gli ottimi rapporti sociali tra la comunità cinese, marocchina, rumena ne sono una testimonianza.

Il tuo atteggiamento, l’integrazione di cui parli è un’utopia, andrà bene e ne siamo convinti per chi si professa di religione cristiana, ma ciò che sta succedendo in Europa ci fa pensare e dubitare che con gli islamici non ci possa essere integrazione, tranne a tuo dire nell’isola felice di Piazza Armerina, vedremo.

Non è cosi che si fa l’integrazione, poiché TU con i tuoi atteggiamenti crei uno spartiacque, paradossalmente istighi un odio che in città non ha motivo di esistere, sarà il tempo a dire chi ha ragione, in ogni caso la preoccupazione della gente comune non può essere demonizzata da velate atmosfere cinematografiche della serie “volemose bene, siamo tutti figli di Dio”, perché purtroppo la realtà è molto, ma molto diversa, e il Dio che NOI professiamo, che ci porta ad amare il prossimo a prescindere dalla sua fede, ideologia, cultura o etnia, si scontra ogni giorno con un Dio abbastanza diverso professato dalla moltitudine dei migranti islamici presenti nella nostra Nazione e in Europa.  

Il tuo, il nostro auspicio di cristianesimo, la nostra comune umanità viene contraddetta giorno dopo giorno dai fatti, e il “relativismo religioso” che tu professi, nei prossimi anni si tradurrà nel suicidio del cristianesimo e della nostra civiltà che ha generato i diritti fondamentali della persona e la democrazia.

Ma questa storia la lascieremo in eredità ai nostri figli e nipoti, nel frattempo a te lasciamo l’ingrato compito di santificare e demonizzare con decisioni da salotto ciò che è bene e ciò che è male; ai posteri l’ardua sentenza.

In attesa di incontrarti, un abbraccio e tanta serenità.
                                                                                                       Il Consiglio Direttivo



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