mercoledì 25 dicembre 2013
25 dicembre, Natale del Signore
……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
Testi:
"Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce...Perchè
un bimbo è nato per noi...il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della Pace..." Is 9, 1-6 .
" Figlio mio, è
apparsa la grazia di Dio, che porta la salvezza a tutti gli uomini e ci
insegna a rinnegare l' empietà e i desideri mondani..." Tt 2, 11-14 .
"...Un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di
tutta la terra...Tutti andavano a farsi censire...Anche Giuseppe...salì in
Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme...Maria sua spopsa...diede alla
luce il suo figlio primogenito, lo avvoplse in fasce e lo pose in una
mangiatoia...Lc 2, 1-14.
Tutto
inizia con una situazione di grande buio e di angoscia. Il profeta, Isaia,
certamente, sta pensando all' oppressione, in cui sono piombate le regioni
del nord d' Israele, dopo l' annessione all' impero assiro. Ecco l' annuncio:
il Signore interverrà a rovesciare questa insostenibile situazione. Si passerà
dalle tenebre alla luce, dall' umiliazione alla gloria, dall' angoscia alla
gioia ( I Lettura ). Anche Paolo ci propone un quadro, nel quale con poche
pennellate raffigura la manifestazione storica dell' amore di Dio, per
cui la storia diviene il "luogo", in cui Egli si incarna,
come Salvatore, in Gesù di Nazaret, nella sua persona, nelle sue parole ed
azioni. La salvezza ha una portata universale ( II Lettura ).
- Il
censimento. Luca, con uno stile particolarmente incisivo, rappresenta l' evento
della nascita del Signore: " In quei giorni un decreto di Cesare Augusto
ordino' che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento
fu fatto, quando Quirinio era governatore della Siria" (Lc 2, 1-2).
L'evangelista mostra una predilezione per le date, non solo per precisione
storiografica, ma per un intendo teologico: affermare la realtà dell'intervento di Dio nella storia umana e la conseguente salvezza degli uomini in
qualunque luogo del mondo essi si trovino.
Si
puo' notare come attraverso il tema del censimento, l' orizzonte si allarghi
alla terra abitata (per Luca è l' Impero Romano) e, così, quanto avverrà
nella povera e smplice Betlemme, avrà una portata universale e riguarderà la
storia umana. Inoltre, Luca stabilisce, implicitamente, un confronto tra un
potere arrogante, che presume di dominare la storia, l' umanità e l'
obbedienza, che, invece, è l' unico modo, per accedere all' autentica regalità.
Vediamo,
intanto, da una parte i potenti, secondo i canoni umani, come, ad es., Augusto
e Quirinio e, dall' altra, l' obbedienza a Dio da parte di Maria e Giuseppe,
che perseguono solo l' adesione piena al progetto del Signore.
- La
nascita. Giuseppe e Maria sono giunti a destinazione: "Mentre si trovavano
in quel luogo, si compirono i giorni del parto" (v.6). "Diede alla
luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una
mangiatoia, perchè per loro non c' era posto nell' alloggio". Quel
bambino è il primogenito di una nuova umanità, il capofila dell' umanità
redenta e destinata alla resurrezione ( Rm 8,29; Col 1, 15-18 ).
Vi è,
poi, il particolare della "mangiatoia", espressa con un termine
greco, che indica anche la sporta del pane: quel bambino, che è il re della
storia, si fa, in qualche modo, pane lui stesso, dono per saziare la fame dell'
umanità. Inoltre, sul fatto che non ci fosse posto nell' alloggio, Luca
suggerisce al lettore uno spunto: quel bambino troverà posto in questo mondo,
oppure, per lui non ci sarà accoglienza ?
- L'
annuncio ai pastori. A questo punto il racconto presenta i pastori, che
vegliano accanto al loro gregge. In verità, la figura dei pastori resta di
difficile interpretazione: Essi sono persone poco affidabili o, piuttosto,
bisogna "inquadrarli" nell' ottica positiva, con cui i
testi biblici li presentano ? Essi, infatti, anche se sono visti di malocchio,
manifestano l' atteggiamento adeguato, per incontrare il Dio, che viene nella
storia. Innanzitutto, vengono presentati nel ruolo della vigilanza e dell'attesa.
In secondo luogo, essi si lasciano raggiungere da una luce, che li trasforma.
In questo senso sono un' immagine della persona, che, accogliendo l' annuncio
della buona notizia, si lasciano cambiare in profondità.
L'
angelo si rivolge ai pastori, indicando il bimbo, che giace in una mangiatoia.
Spetterà ai pastori stessi decidere, se accogliere questo comando o rimanere
nella "routine" quotidiana. Escono, cosi', dalla notte, visitati
dalla luce di Dio, per incontrare quel bambino, per vedere quel Re, che si
dona, facendosi pane per loro.
La
notte di Betlemme inaugura la comunione definitiva tra Dio e gli uomini e,
quindi, il dialogo degli uomini tra di loro. A tal proposito, mi
sembra coerente con l' evento la riflessione di M.Teresa di Calcutta
proprio sul Natale: "E' Natale, Ogni volta che sorridi al fratello e gli
tendi la mano.
"Ogni volta che rimani in silenzio, per ascoltare l' altro.
Ogni
volta che non accetti quei principi, che relegano gli oppressi ai margini della
società.
Ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e
spirituale.
Ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua
debolezza.
Mons. Antonino Scarcione
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