martedì 31 dicembre 2013
Maria SS. Madre di Dio
……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
Testi:
"Il Signore parlò a Mosè e disse:...Così benedirete gli Israeliti...Ti
benedica il Signore e ti custodisca...Il
Signore faccia risplendere per te il suo volto..."Num 6,22-27.
"Dio mandò
il suo Figlio, nato da donna...perché ricevessimo l' adozione a figli... Quindi
non sei schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di
Dio".
Gal 4, 4-7 . "...I pastori andarono...e trovarono Maria e
Giuseppe e il bambino...Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose,
meditandole nel suo cuore...Gli fu messo nome Gesù..." Lc 2, 16-21.
Le
tematiche emergenti in questa solennità, del primo gennaio 2014,
sono diverse: Il mistero dell'incarnazione (Ottava di Natale); la divina Maternità
di Maria e la circoncisione ed imposizione del nome al neonato bambino.
Non si
può, altresì, non tenere conto che, oggi, inizia un nuovo anno e si celebra
anche la 47a Giornata Mondiale della Pace, per la quale Papa Francesco ha
scelto il seguente tema: "Fraternità, fondamento e via per la
pace".
Quindi,
per evidenti motivi di forza maggiore, questa riflessione punta su una
sola pista, quella tracciata dalla I Lettura, sintetizzabile nei due
verbi: benedite e non maledite. Benedire e/o benedizione sono termini che
ricorrono spesso nella Bibbia, 552 volte nell' A.T. e 65 volte nel N.T. Si
parla, anche se raramente, delle maledizioni, come rifiuto della relazione.
Maledire qualcuno significa dichiarare che con lui non si ha nulla in comune.
Ad es., Caino, il maledetto, è rifiutato anche dalla terra, che ha
"bevuto" il sangue di Abele.
Benedire
è l' opposto di maledire: E' dichiarare di essere in sintonia; è ricerca d'
incontro, unione e fratellanza. Dio ha chiamato Abramo, perchè fosse
"fonte di benedizione" e da lui nascesse "una grande
nazione", che avrebbe portato la benedizione a "tutte le
famiglie della terra ( Gen 12, 2-3 ). Ha inviato suo Figlio, per portare la
benedizione. "Benedite e non maledite". "Non rendete male per
male, né ingiuria per ingiuria, ma rispondete augurando il bene...( I Pt 3, 9
).
-
Mediatori di benedizione. La pagina introduce anzitutto i sacerdoti, figli di
Aronne, incaricati di porre il nome del Signore sugli Israeliti (Nm vv. 22-23.
27) . Anche oggi, il compito di pronunciare la benedizione più sacra ed antica
d' Israele è affidato ai sacerdoti. Durante il culto nella sinagoga, soltanto
un sacerdote può invocare la benedizione sui presenti, imponendo le mani sull'
assemblea.
- Il
Signore vi benedica. Sono le prime parole che la liturgia ci fa ascoltare in
quest' inizio d' anno. Le devono pronunciare non solo i presbiteri, ma ogni
cristiano dovrà avere solo parole di benedizione per amici e nemici, durante
tutto l' anno. Per tre volte, viene invocato il nome del Signore, "YHWH",
che significa "IO CI SARO'". Oggi, quella benedizione potrebbe essere
cosi' riformulata: "Durante quest' anno, io sarò sempre accanto a te e, in
ogni momento, ti benedirò".
- Ti
benedica. Il Signore benediceva il suo popolo, quando elargiva prosperità e
salute, successi e vittorie, piogge e fecondità dei campi e degli animali. Il
Compito dei sacerdoti era quello di indicare i disegni del Signore sul creato
ed educarlo a rispettarli. Il creato non va violentato, bensì gestito in
armonia con il progetto del Creatore.
- E ti
custodisca. Se ti fiderai del Signore, tuo pastore, egli verrà e non permetterà
che a te si accostino lupi o briganti, che ti potrebbero togliere la vita.
-
Faccia brillare il suo volto. Dal volto riconosciamo lo stato d' animo di una
persona. Il volto raggiante è segno di amicizia e di benevolenza. Per questo il
pio israelita chiede al Signore: "Non nascondermi il tuo volto (Sal 27,
9)". Non mostrarti adirato. "Fa' splendere il tuo volto e noi saremo
salvi" ( Sal 80, 4 ).
- E ti
conceda grazia (=Renda grazioso, attraente, motivo di attenzione e affetto da
parte di chiunque ti avvicini ).
-
Rivolga a te il suo volto. Viene, qui, ripreso il tema del sorriso sereno e
compiaciuto di Dio, premessa indispensabile, per ricevere l' ultimo dono, la
pace.
- E
stabilisca su di te la pace. Lo "shalom" biblico non è solo assenza
di guerre, è pienezza di vita. Se Dio non sorride, perchè la vita dell' uomo
non è inserita nel suo disegno di amore, allora non ci può essere lo
"shalom". Saremmo, conseguentemente, in un mondo di odi, rivalità e
ingiustizie.
L' ultima
invocazione, "ponga su di te la pace", indica la pace duratura,
il regno di Dio, che ogni battezzato, quest' anno, si impegnerà a
costruire.
Mons. Antonino Scarcione
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