……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
Testi:
"...Chi onora il padre espia i peccati e li eviterà...Chi onora sua madre
è come chi accumula tesori...Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia...Sii
indulgente, anche se perde il senno..." Sir 3, 2-6.12-1.
"Fratelli...rivestitevi di tenerezza, di bontà, di umiltà, di
mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi..."
Col 3, 12-21 .
"...Un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e
disse: Alzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto..."
Mt 2, 13-15 . 19-23 .
Nell'
antichità, gli uomini erano convinti che, per godere del favore degli dei,
bisognava agire in conformità con i loro disegni. Il problema, però, era:
come entrare in contatto con loro? Nel bacino del Mediterraneo si ricorreva ai
veggenti, agli indovini, ai maghi e agli interpreti dei sogni. La Bibbia è
piena di rivelazioni fatte attraverso i sogni: ad es., ad Abramo, a Giacobbe, a
Giuseppe, a Davide, a Salomone.
In
seguito, gradualmente, gli israeliti hanno abbandonato le pratiche magiche,
condannate nettamente dalla Bibbia. Anche i sogni hanno cominciato ad essere
guardati con scetticismo. Persino Geremia affermava: "I sogni
sono paglia, la parola del profeta è frumento".
- I
sogni dello sposo di Maria. Nel N.T. il sogno non è più considerato un
mezzo di comunacazione tra Dio e l' uomo. Quando vi si fa riferimento, il
termine è impiegato in senso metaforico. Tra gli evangelisti, solo Matteo
ricorre, per sei volte, alla metafora, "attraverso un sogno". La usa,
quando racconta che i Magi non dovevano tornare da Erode; poi, per tre
volte, in riferimento a Giuseppe: quando il Signore vuole che egli prenda con
sè Maria come sposa; quando Giuseppe si rende conto che deve prendere con sè il
bambino e sua madre e fuggire in Egitto e, alla morte di Erode, deve
tornare in Israele ed, in fine, andare ad abitare a Nazareth.
Questi
sogni sono l' immagine biblica, con cui l'evangelista mette in risalto la
disposizione interiore di Giuseppe che cerca la volontà di Dio e agisce in
conformità con essa. Il comportamento di Giuseppe è modellato su quello di
Abramo, che "partì come gli aveva indicato il Signore" (Gen 12,4).
Il
messaggio è prezioso: il padre, che vuole costruire una famiglia come la sua,
deve mantenersi in ascolto della parola di Dio e mettere in discussione i
propri progetti su di sè, sui figli e sulla sposa. Notiamo che le avversità
della famiglia di Nazaret avrebbero potuto disgregarla, ed, invece, l' hanno
unita; interrompere il dialogo ed, invece, lo hanno favorito.
-
Dall' Egitto ho chiamato mio figlio. I primi due capitoli del vangelo di Matteo
non sono semplice cronaca, bensì pagine di teologia. Sono stati scritti, per
far conoscere meglio l' identità di Gesù. I due quadretti, la fuga in Egitto e
il ritorno in Israele, si concludono, tutti e due, con una citazione biblica:
tutto è accaduto, "perchè si compisse cio' che era stato detto dal Signore
per mezzo dei profeti."
-
Gesù, nuovo Mosè. Il figlio Israele , chiamato dall' Egitto, ha avuto una
guida, Mosè, per camminare alla testa del suo popolo e introdurlo nella terra
promessa (Es 1,15-22). Per eliminare il liberatore, il faraone aveva impartio l'
ordine di gettare nel fiume i neonati degli Ebrei; Erode, temendo che
sorgesse un regno diverso dal suo, ha comandato di uccidere tutti i
bambini di Betlemme. Mosè è fuggito, per non essere ucciso e altrettanto ha
fatto Gesù. Mosè, come Gesù, scampò all' eccidio. Infine, alla morte
del faraone, Dio disse a Mosè: "Va', torna in Egitto, perchè sono morti
coloro che insidiavano la tua vita (Es 4, 19-20). Le stesse parole che Matteo
riprende ed applica a Gesù (v 20).
Mons. Antonino Scarcione
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