"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 7 dicembre 2013

La Domenica con Gesù, Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale


Testi: “…Allora il Signore Dio disse al serpente…Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa…”Gen 3, 9-15 .20.
"...Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accoglie voi, per la gloria di Dio..." Rm 15, 4-9. "...L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret...La Vergine si chiamava Maria...Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù...Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola..." Lc 1, 26-38.

 Questo commento della Solennità dell' Immacolata riguarda, prevalentemente, la I Lettura (Gen 3, 9-15. 20) e fa tesoro dello studio di F.Armellini, che traccia una pista innovativa, alquanto interessante. "Maria per una grazia ed un privilegio singolare di Dio fu preservata immune da ogni macchia della colpa originale". Così, nel 1854, Pio IX ha formulato il dogma dell' Immacolata Concezione.

 Oggi, gli studi biblici hanno chiarito che  "il passo della Genesi non è il resoconto di un fatto accaduto all' inizio del mondo, ma una pagina sapienziale, redatta con immagini e linguaggio idonei a rispondere agli interrogativi esistenziali, che da sempre gli uomini si sono posti: Perché l' uomo fa spesso scelte insensate, che lo allontanano da sè stesso, da Dio e dai fratelli ?" Di chi è la colpa, se è incline al male ? E' forse del Creatore, che avrebbe potuto farlo diverso e un po' migliore ? E la pulsione cattiva, che lo induce a fare il male, è invincibile o può essere dominata ?

 L' autore della Genesi vuole far riflettere e aiutare a capire la dinamica del peccato, che porta gli uomini a rifiutare Dio, a commettere il male e a decretare la propria rovina. Noi, quindi, non siamo gli sventurati, incolpevoli discendenti di Adamo ed Eva, costretti a subire le conseguenze di un peccato, che non abbiamo commesso, ma siamo gli Adamo ed Eva, posti di fronte a Dio e alla responsabilità delle scelte che facciamo.

 - L' uomo nel disegno di Dio. Dio aveva fatto bene ogni cosa, il mondo era uscito buono dalle sue mani. Per sette volte, infatti, l'autore sacro ripete: "E Dio vide che era buona l'opera da lui realizzata". Quest' affermazione indica la totale bontà del creato. Ovviamente, ciò non vuol dire che non ci fossero sventure, malattie e morte, ma che il mondo era perfettamente adatto al disegno, che Dio intendeva realizzare. Conseguentemente, il compito dell' uomo era quello di portare a compimento l'opera del Creatore, attenendosi al suo disegno e gestendo in modo sapiente ogni creatura.

 Regnava la piena "armonia tra l' uomo e Dio", armonia rappresentata, incisivamente, dall' immagine del Signore e dell' uomo, che passeggiavano insieme  nel giardino di Eden, accarezzati dalla brezza della sera (Gen 3, 8) . Il disegno divino prevedeva, inoltre, "l'armonia tra l' uomo e la natura": il mondo doveva essere studiato, amato, rispettato e curato come un giardino (Gen 2, 15) .Doveva regnare "l'armonia tra uomo e donna" : nessun dominio, nessuna sopraffazione, nessuna strumentalizzazione egoistica, solo la gioia di sentirsi ciascuno un dono per l'altro (Gen 2, 22-25) .

 - Il peccato inizia sempre dalla deformazione del "volto" di Dio. Entra in scena il "serpente", che insinua nella mente dell' uomo il dubbio che Dio gli voglia davvero bene.  Lo incita ad agire di testa propria, a rendersi indipendente, a comportarsi in modo autonomo. Per essere sè stessi , gli suggerisce che bisogna "sganciarsi" da Dio, che "impone" precetti arbitrari : è un "despota", che va ignorato ! Non ci si può fidare di lui, perchè  geloso, infatti, ordina: "Non dovete mangiare di alcun albero del giardino"

(Gen 3, 1) . E' con questi argomenti che il "serpente" istiga l' uomo ad infrangere i limiti, che, invece, gli impone la sua condizione di creatura; lo esorta a non prendere in considerazione il disegno del Creatore ed a sostituirlo con il proprio progetto, a seguire i propri capricci e astuzie; lo illude, dicendogli che, se agisce senza alcun legame con Dio, si sentirà, finalmente, libero, realizzato e felice.

 Chi è il "serpente" ? Cerchiamo di decodificare questa strana figura. In tutto l' A.T., questo misterioso "personaggio" non compare più. Solo al tempo d Gesù i rabbini, per influsso del pensiero persiano ed ellenistico, hanno cominciato a vedere nel serpente il diavolo; ma il testo della Genesi dichiara, piuttosto, che il serpente è "la più astuta" delle creature di Dio. Chi può essere ? Passiamo in rassegna gli esseri viventi, creati dal Signore e giungeremo alla conclusione: è l' uomo, non può che essere lui il più astuto. Sì, il serpente è  l' uomo stesso, che, colto da un folle delirio di onnipotenza si solleva contro Dio, pensa di potersi sostituire a lui, proclamando la propria autonomia, nel decidere ciò che è bene e ciò che è male.

 Nell' ultima parte del brano (vv,14-15), Dio risponde alla domanda: la lotta tra Dio e il serpente, elementi tutti e due presenti nell' uomo, continuerà fino alla fine del mondo. Ma l' esito è già segnato; il diavolo, dichiarato maledetto (privo, cioè, di forza soprannaturale), può essere vinto e di fatti lo sarà. Il conflitto continuerà, il "serpente" tenterà di mettere in atto le sue insidie contro l' uomo, ma non riuscirà nel suo intento e sarà proprio il Messia, l' uomo stirpe della donna, a schiacciargli la testa.

 Alla luce di questa "lettura" del brano della Genesi (3,9-15. 20), la proclamazione dell' Immacolata Concezione di Maria acquista un significato nuovo e stimolante. Essa è Immacolata fin dal suo concepimento, cioè, nella totalità della sua esistenza; Ella è, altresì, il segno più nitido del trionfo di Dio sul male.


Mons. Antonino Scarcione

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