mercoledì 11 dicembre 2013
Un Cristianesimo di Tradizione
Dopo
il sacramento della Cresima, fatta per la maggior parte all’età di quattordici
anni, per molti ragazzi non si sente la necessità di continuare a frequentare
la parrocchia o ambienti di riferimento ecclesiale, forse per la mentalità
formata nel corso degli anni, anche da parte degli adulti, cioè quella che,
dopo la conclusione del cammino di fede ‘’ catechismo ‘’ non si frequenta più la Chiesa.
Quindi
il cosiddetto ‘’Catechismo ‘’ viene interpretato come ‘’Obbligo’’ e dovere
che, per la gran parte dei cattolici,
viene fatto non più con l’obiettivo di una crescita e maturità cristiana
acquisita nel corso degli anni, ma come un qualcosa che si continua a fare solo
per tradizione, spesso inculcata dalla generazione precedente.
Molte
famiglie, sono consapevoli di mandare i
propri figli al catechismo soprattutto per tradizione e non per fede, solo perché in passato essi hanno fatto la
stessa cosa.
Assistiamo
anche ad un fenomeno sempre più frequente che è quello di famiglie, che non
reputano più la parrocchia e gli insegnamenti del catechismo, una risorsa
importante per la crescita del figlio, con il quale indirizzarlo verso la
strada giusta, esso quindi in alcuni casi viene visto come un percorso da non
tenere in considerazione che in certi casi viene sostituito dalla presenza di
palestre, scuole
di danza, ballo, centri sportivi, ed altro.
Così per le nuove
generazioni la società cristiana tende
sempre più a sgretolarsi e frammentarsi rischiando per gli anni a venire un declino e una completa scomparsa.
Ricordando le parole scritte nella Bibbia
“Questo popolo mi onora con le labbra , ma il suo cuore è lontano da me.
Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”
( Is 29,13 ) .
Davide Campione
(animatore di pastorale Giovanile)
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