"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 2 marzo 2013

La Domenica con Gesù, III di Quaresima/anno C

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
I Lettura."In quei giorni, mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro...guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco...ma non si consumava...Dio disse a Mosè: "Io son colui che sono ! " Es 3,1-8a. 13-15
 II Lettura."Non voglio che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nube...Tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale..." I Cor 10, 1-6. 10-12
 Vangelo. "...Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per avere subito tale sorte ? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo..." Lc 13, 1-9  

  Nel cammino verso Gerusalemme, i discepoli ricevono un' istruzione dettagliata, per vivere la Pasqua, ormai imminente. ( Lc 9, 51-19, 27 ). Trattandosi, però, del grande sacrificio di Cristo e della salvezza di tutti gli uomini, Gesù rende urgente la conversione per tutto Israele. La sezione di Lc 12, 54-13, 35, invece, è un appello alla conversione: si parte dalla necessità di cogliere i segni dei tempi, fino al lamento su Gerusalemme, che uccide i profeti. L' imminenza della passione rende urgente un' attenzione e una decisione incontrovertibili, come è irrevocabile la decisione di Gesù di morire, per dimostrare l'amore di Dio agli uomini. Il tempo è breve e, conseguentemente, la conversione è urgente.
 La pagina evangelica è formata da due parti: i versetti 1-5 sono dedicati all'esatta interpretazione, che Gesù  dà di due fatti, che si sono verificati nelle vicinanze di Gerusalemme e vengono introdotti con la domanda:" Credete che...? ", domanda alla quale Gesù stesso risponde: "No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo". I versetti 6-9, invece, costituiscono la parabola del fico sterile, che non viene tagliato subito, ma al quale viene concessa una proroga, in attesa dei frutti.
 - Convertirsi, per non perire. Le parole: " se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo", fanno trapelare che Gesù è preoccupato per la perdizione degli uomini. Perdersi significa essere distrutti, "bruciati" come cose inutili. La conversione, che Gesù chiede, non è garanzia contro le disgrazie, ma condizione necessaria, per far sì che qualsiasi cosa possa capitare, non ci trovi impreparati.
 Gesù stesso aveva rimproverato le folle di non saper distinguere i segni dei tempi e quindi di essere incapaci di riconoscere la sua presenza in mezzo a loro. Imparare a leggere la storia e gli avvenimenti non è una competenza, che si acquisisce in poco tempo, ma richiede, al contrario, "la pazienza del contadino", che sa aspettare e adegua il proprio giudizio al volere di Dio, che governa sapientemente tutte le cose.
 - I fatti alla luce della fede. Il primo accadimento (i Galilei massacrati da Pilato, mentre offrono un sacrificio) viene riferito a Gesù da altri; il secondo, invece, (il crollo della torre di Siloe, che uccide diciotto persone) è riferito da Gesù stesso. La frase - "Credete che...no, io vi dico" - li pone sullo stesso livello interpretativo. Il primo fatto è collocabile vicino a Gerusalemme. In esso si ravvisa un' aggravante: non è un semplice delitto, bensì un sacrilegio, perché il sangue dei Galilei uccisi viene mescolato con quello degli animali offerti al tempio.
 Anche il secondo fatto va collocato, probabilmente, nei pressi di Gerusalemme. I due episodi di cronaca sono rispettivamente: l' uno frutto di violenza, l'altro è frutto di una disgrazia o di incuria umana. Secondo la mentalità giudaica del tempo, chi commetteva dei peccati veniva colpito da simili disgrazie. Gesù, invece, respinge nettamente questo modo di pensare, perché anche chi non è colpito da simili disgrazie o violenze non è meno peccatore di chi le subisce.
 Piuttosto, è necessario cambiare modo di pensare. Perché, di fronte ad un evento ci si può porre, legittimamente, in diverse maniere; bisogna, comunque, evitare di considerare peccatori coloro che subiscono disgrazie e giusti coloro che, invece, stanno bene.
 - Cercare e non trovare. La seconda parte del brano è costituita dalla parabola del fico sterile, che per un tempo sufficiente, ("tre anni"), è stato coltivato, ma non ha dato risultati. Il vignaiolo, tuttavia, intercede presso il padrone, perché abbia ancora pazienza (per "un anno" ), in attesa dei frutti. La parabola sintetizza la storia d' Israele, che già Isaia aveva paragonato ad una vigna, ma che aveva prodotto solo uva acerba. Nella narrazione i frutti attesi e non trovati provocano la decisione: le cose inutili vanno gettate via. I frutti attesi, invece, sono: la conversione, la preghiera, il rifiuto dell' ingiustizia. Il giudizio è imminente, ma viene concesso un tempo limitato, cioè lo spazio della vera e fruttuosa penitenza.
 Il vangelo odierno è un appello alla conversione, che concretamente consiste nell' ascolto e accoglienza della predicazione di Gesù e, soprattutto, della sua passione, morte e resurrezione.
                                                                                       
                                                                            Mons.  Antonio Scarcione
 .
Continua il racconto del Vangelo dedicato ai bambini, un'entusiasmante serie a cartoni animati che racconta la vita di Gesù. Certi di fare cosa gradita a grandi e bambini, auguriamo ogni bene.

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