"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

martedì 12 marzo 2013

Ma che fine ha fatto il Museo Diocesano?

Mentre lo scorso 2 e 3 marzo in tutta Italia si è celebrata la Giornata dei musei ecclesiastici con l’obbiettivo di avvicinare il pubblico alla conoscenza di opere d’arte di grande valore storico e religioso spesso sconosciute, il museo diocesano di Piazza Armerina, sembra essere stato inghiottito dall’oblio.

Ma che fine ha fatto il Museo Diocesano, è la domanda che ci rivolgono i quartieranti e tantissimi concittadini, invitandoci a chiedere pubblicamente, attraverso le pagine di questo blog, notizie al direttore del museo, don Pino Paci.

Tutto sembra essersi fermato, dice il presidente del quartiere Monte Filippo Rausa, riferendosi ai lavori di manutenzione dell’immobile e della copertura del cortile interno dell’antico palazzo vescovile, anche il cartello con la data di inizio lavori e la fine che era prevista per il 2011, è sparito.


Al momento vige lo status quo, eppure don Pino Paci prima della fine dello scorso anno, parlava di consegna dell’immobile da parte della ditta che ha curato i lavori, a novembre 2012, e di una mostra a dicembre, per sancire la restituzione del grande contenitore diocesano alla fruizione pubblica.

Siamo a marzo, le prime frotte di turisti giungono in città ma della riapertura del museo diocesano, ancora nulla; eppure, dopo l’apertura in pompa magna del Museo, questo era stato caratterizzato da una serie importante di mostre ed eventi di un certo spessore culturale ed artistico.

Con il presente articolo, continua Filippo Rausa, si auspica di conoscere dalla viva voce di don Pino Paci, il perche di questo ritardo e a quando si prevede la riapertura; che insieme al SIMPA (sistema museale Piazza Armerina), Palazzo Trigona, parteciperebbe a quell’offerta di servizi rivolti ai turisti, che attratti dalla Villa Romana del Casale si riversano in città, il tutto in una visione di crescita dello sviluppo economico locale.

                                                                                                Laura Saffila

"Il museo diocesano è ospitato nell'ex palazzo vescovile, un elegante palazzo manierista attribuito a Giandomenico Gagini, con cenni di barocco, ma molto sobrio, che risale alla prima metà del XVII secolo, restaurato dal Vescovado alla fine degli anni Novanta per ospitare il Museo diocesano, è caratterizzato da una elegante corte dominata da un loggiato a tre archi".



3 commenti:

CRONOLOGIA Gaetano-Conoscere per non distruggere ha detto...

Bella foto dall'alto, ora speriamo di vederlo e fotografarlo dal basso!

CRONOLOGIA Gaetano-Conoscere per non distruggere ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
CRONOLOGIA Gaetano-Conoscere per non distruggere ha detto...

Buono a sapersi:
La demolizione del palazzo del Vescovado precedente a quello che vediamo oggi, viene presa nel 1607 per consentire l'ampliamento della nuova Chiesa Madre. La ricostruzione inizia nel 1614 e completata nel 1626, dall'artchitetto-costruttore caltagironese Giovanni Domenico Gagini junior alias Gian Domenico Gagini II, morto l'anno seguente, 1627. Da ricordare che mentre sovrintende all'opera di ricostruzione il Gagini nel 1622 realizza il fonte battesimale della Chiesa Madre.