"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 28 gennaio 2012

La Domenica con Gesù, IV del Tempo Ordinario


 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.  
I Lettura. " Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me.     A lui darete ascolto ! "... Dt 18, 15-20
II Lettura. " Fratelli, io vorrei che foste senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore"... 1Cor 7, 32-35
Vangelo.  " Che è mai questo ? Un insegnamento nuovo, dato con autorità "... Mc 1, 21-28


Il Vangelo non è solo un messaggio di salvezza, esso è, bensì, una salvezza attuale ed operante. Dopo avere chiamato i primi discepoli, Gesù entra a Cafarnao e si reca nella sinagoga ad insegnare.
 Notiamo che a Marco interessano le reazioni dei presenti. La parola di Gesù è fornita di un' autorità assoluta, che suscita ammirazione ed accettazione. Infatti, sulla gente presente nella sinagoga, la predicazione del Signore ha un effetto straordinario.
 Persino il demonio, presente nell' ossesso, reagisce terrorizzato. Il conflitto tra Gesù e satana, pur descritto con un linguaggio popolare, si presenta in una forma letteraria, che mette, chiaramente, in risalto il potere divino di Gesù.
 La potenza, con cui Egli affronta lo spirito impuro e lo costringe ad arrendersi, gli deriva dalla sua particolare relazione con Dio.
 La calma dominatrice della voce di Gesù, "Taci ! Esci da lui ! ", prevale nettamente sull'azione violenta della forza demoniaca.
 L'efficacia dell’ordine di Gesù è sottolineata dall'evangelista con la conferma dell'esecuzione dell'ordine stesso. Per l'evangelista, il guarito, uomo senza volto e senza nome, ha solo un ruolo secondario. La gente, spaventata, si interroga sull' identità di colui, che ha operato il prodigio.
 La guarigione dell'indemoniato rivela, dunque, l'avvento del regno, come vittoria di Dio sulle forze del male.
 Nel Vangelo di Marco, gli indemoniati e le forze, da cui essi sono dominati e resi schiavi, son presentati come forze sovrumane in contrasto con Dio, il cui scopo è quello di dominare e danneggiare l'uomo.
 Esse si schierano contro di Lui e gli oppongono resistenza. L'invito, derivante da questo episodio, è quello di lottare contro il male, che opprime e possiede l' uomo.
 " Ed erano stupiti del suo insegnamento". " Che è mai questo?
Un insegnamento nuovo, dato con autorità ". A beneficiare della parola di Gesù non sono stati solo i contemporanei. Infatti, la parola del Signore continua a risuonare nella Chiesa e mantiene la stessa forza: " Il Vangelo...è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede " Rm 1, 16. Ogni volta che leggiamo la Scrittura, è Gesù che parla.
 Però, la Parola di Dio ha bisogno di entrare nel cuore dell' uomo attraverso l'ascolto.
 Poiché questo è l'atteggiamento corretto del credente: essere pronto all'ascolto della Parola, come, opportunamente, è stato già scritto nell' Antico Testamento: "Ascolta, Israele". Deut. 6, 4.
 L'ascolto, comunque, richiede la realizzazione della Parola udita.
 Non esiste vero ascolto senza una risposta. A questo proposito, bisogna dire che, qui, l'insegnamento dei rabbini coincide con quello di Gesù, secondo la famosa espressione: " Colui, la cui conoscenza supera le sue azioni, a che cosa lo si può paragonare ? Ad un albero, che ha molti rami, ma poche radici : quando viene il vento, lo sradica e lo abbatte.
 Ma colui, le cui azioni superino la sua conoscenza, a che cosa lo si può paragonare ? (Anche lui) ad un albero che ha pochi rami, ma molte radici: potrebbero venire tutti i venti del mondo e soffiare contro di lui, ma non lo smuoverebbero dal suo posto.( Pirqe Avot, III, 22).
 Conseguentemente, non basta "predicare" la Parola,bisogna "praticare" la Parola.
 Predicare "la Parola" è facile, come è semplice scagliare pietre da un campanile; metterla in pratica, invece, è difficile, come è duro portare pietre a spalla, fino in cima ad un campanile.
                                     
                                                                                                Mons.  Antonio Scarcione
 

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