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Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 13 agosto 2011

Dicono di Prospero Intorcetta

Cari Amici,

desidero segnalare che sul "Corriere della Sera" di lunedi' , 8 agosto, c.a., a pag.31, figura un interessante articolo, riguardante Prospero Intorcetta di Alberto Melloni.
Frontespizio: I missionari cercarono di conciliare fede e filosofia confuciana...
Titolo: "Tutte le occasioni mancate tra Cina e Chiesa Cattolica".
Il tentativo gesuita nel ' 600, la frontiera di oggi.
In esso, insieme a M.Ruggieri, M.Ricci, M.Martini, N.Longobardo, M.Thévenet, Couplet, occupa il posto di rilievo,
che gli compete, il siciliano Prospero Intorcetta.
Credo, quindi, che valga la pena acquisire l' articolo, che presenta i carismi di uno studio ben curato e documentato, (con contributi ed elementi in parte innovativi), appunto, a firma di Alberto Melloni, autorevole professore dell'Università di Modena.

 Con l'occasione, vi prego di gradire i migliori auguri di buon ferragosto.
                                                        
                                          mons. Antonio Scarcione 
 
Prospero Intorcetta (Platia, 28 agosto 1626Hangzhou, 3 ottobre 1696) è stato un missionario e gesuita italiano  primo a tradurre in Europa le opere di Confucio.

 Biografia

Prospero Intorcetta nacque a Platia (l’odierna Piazza Armerina) il 28 agosto 1626.  A sedici anni fu accolto nel collegio dei gesuiti di Catania dove operava lo zio Francesco Intorcetta apprezzato teologo. Si spostò poi nel Collegio di Messina dove fu ordinato sacerdote. Dopo un breve periodo passato a Palermo decise di recarsi come missionario in Cina. Egli raggiunse la Cina nel 1659, insieme con il gesuita francese Philippe Couplet, e operò nella missione di Jianchang (l’odierna Nachang) nella regione dello Jiangxi.
Intorcetta fu un appassionato studioso della filosofia cinese e un profondo conoscitore delle opere di Confucio. Fu il primo tra gli europei a tradurne in latino le opere. Pubblicò nel 1662 i suoi appunti relativi allo studio dei Quattro libri, dal titolo Il senso della saggezza cinese, come spiegato da frate Ignacio da Costa, portoghese, della Compagnia di Gesù, e resi pubblici da frate Prospero Intorcetta, siciliano, della stessa Compagnia.
Nel 1667, pubblicò Sinarum scientia politico-moralis, e nel 1687 pubblicò a Parigi Confucio Sinarum philosophus sive scientia sinensis insieme a Philippe Couplet. L’opera Sinarum scientia politico-moralis è costituita da 32 pagine e di questa esistono solo otto esemplari nel mondo, custoditi nelle più importanti biblioteche.
Per mezzo di questa opera si aprì una importante finestra di conoscenza sulla filosofia orientale che diede l’abbrivio a innumerevoli altri studi verso un mondo e un modo di essere quasi completamente sconosciuto. Intorcetta fu un prolifico scrittore e traduttore. Produsse molte traduzioni latine di opere classiche della letteratura cinese e tradusse in cinese la regola gesuita e gli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola.
Morì ad Hangzhou il 3 ottobre 1696 all’età di 70 anni.
Sulla sua tomba, nella città di Hangzhou, volle che si scrivesse:
di nazione siciliano, di patria piazzese, Yn to Ce Kio ssè (la trascrizione fonetica del suo nome: Intorcetta il piazzese).

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