"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

giovedì 25 agosto 2011

Le parole del papa nel cuore, alla Giornata Mondiale della Gioventù


Mons. Michele Pennisi

Alcune centinaia di ragazzi della diocesi, guidati dagli assistenti e dal Vescovo Mons. Michele Pennisi, hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù (GMG).
Le parole di Benedetto XVI sintetizzano bene l'evento. In particolare, ai circa due milioni di giovani, il Pontefice, tra l'altro, ha detto: "il mondo ha bisogno di Dio, ha bisogno della testimonianza della vostra fede negli ambienti più diversi, incluso dove vi è rifiuto o indifferenza. Bisogna evitare la tentazione di andare per conto proprio o di vivere la fede secondo la mentalità individualista che predomina nella società".
La stampa ha definito l'incontro di Madrid: "La più grande riunione cattolica mai avvenuta in Spagna, ma anche in Europa".
Anche se non è mancato qualche contrattempo; alcuni partecipanti infatti non poterono ricevere la comunione (a causa del maltempo).
Sabato sera, anche il Papa, bagnato per l'improvviso temporale, si è mostrato deciso a restare.
"I ragazzi sono sotto la pioggia, anch'io non mi muovo".
Il momento saliente della celebrazione è stato certamente quello, in cui i ragazzi, in religioso silenzio, hanno ascoltato l'omelia papale.
La sintesi dell' esperienza vissuta da migliaia di persone l'ha tracciata lo stesso Pontefice in tre parole: matrimonio, vocazioni, fede.
Incisiva è infine apparsa la citazione del filosofo Platone: "Cerca la verità, mentre sei giovane, perché, se non lo farai, poi ti scapperà dalle mani".
Guardate con fiducia al futuro. "Perché la Chiesa, guidata dalla Provvidenza, rimane giovane".
Ha concluso con un appello ai governanti e con la preghiera per gli sposi, le famiglie e i giovani, che non trovano lavoro. E non è poco.

                          Mons. Antonino Scarcione

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